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Data: 03/08/2018 12:00:00 - Autore: Redazione di Redazione - Ok alla riforma delle carceri. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato ieri, in esame preliminare, tre decreti legislativi attuativi della riforma Orlando, di fatto riscrivendola. I tre decreti (i cui schemi sono sotto allegati) introducono disposizioni volte a modificare l'ordinamento penitenziario, alla revisione della disciplina del casellario giudiziale e all'armonizzazione della disciplina delle spese di giustizia funzionali alle operazioni di intercettazione. Sì definitivo, nel Cdm serale, anche alla riforma del terzo settore e al regolamento sull'Agenzia Nazionale dei beni confiscati. Ecco i punti principali dei provvedimenti approvati:
Riforma ordinamento penitenziario[Torna su]
Il decreto legislativo di riforma dell'ordinamento penitenziario, in attuazione della delega ex legge n. 103/2017, introduce disposizioni volte a modificare l'ordinamento penitenziario. Il Governo, si legge nel comunicato di palazzo Chigi, "in seguito al parere negativo espresso dalle Commissioni parlamentari competenti su alcuni articoli del precedente decreto, varato in esame preliminare da ultimo lo scorso 16 marzo, ha ritenuto opportuno intervenire con una revisione e riscrittura del testo, in modo da tenere conto delle indicazioni espresse dal Parlamento". Revisione casellario giudiziale[Torna su]
Approvato, in esame preliminare, anche il decreto che revisiona la disciplina del casellario giudiziale, sempre in attuazione della legge delega (n. 103/2017). Il provvedimento adegua la disciplina del casellario alle modifiche intervenute nella materia penale, anche processuale e nel diritto dell'Unione europea in materia di protezione dei dati personali, con l'obiettivo della semplificazione del procedimento e della riduzione degli adempimenti amministrativi. Ok decreto spese intercettazioni[Torna su]
Il terzo decreto che ha ricevuto l'ok dal Cdm detta "disposizioni per armonizzare la disciplina delle spese di giustizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 2002, n. 115, in materia di spese per le prestazioni obbligatorie e funzionali alle operazioni di intercettazione, in attuazione dell'articolo 1, comma 91, della legge 23 giugno 2017, n. 103". Nel dettaglio, il provvedimento interviene in materia di liquidazione delle spese di intercettazione, anche al fine di velocizzare le operazioni di pagamento, chiarendo "che la competenza di emettere il decreto con il quale vengono liquidate le spese sia del magistrato dell'ufficio del pubblico ministero che ha eseguito o richiesto l'autorizzazione a disporre le intercettazioni". Ok definitivo al Codice del terzo settore[Torna su]
Approvato in via definitiva ieri anche il "Codice del terzo settore". Il decreto legislativo, che integra e corregge la riforma del 2016, prevede, tra l'altro, "la proroga da 18 a 24 mesi dei termini per adeguare gli statuti degli enti del Terzo settore al nuovo quadro normativo". Apre, inoltre, "all'interlocuzione organica, rafforzando la collaborazione tra Stato e Regioni (soprattutto in materia di utilizzazione del fondo di finanziamento di progetti e attività di interesse generale del Terzo settore); fa chiarezza sulla contemporanea iscrizione al registro delle persone giuridiche e al registro unico nazionale; indica il numero minimo di associati necessario per la permanenza di una associazione di promozione sociale o di una organizzazione di volontariato". Regolamento Agenzia nazionale beni confiscati[Torna su]
Sì definitivo, infine, al regolamento che disciplina l'organizzazione la dotazione delle risorse umane e strumentali per il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Il regolamento adegua la disciplina dell'Agenzia (ANBSC) alle disposizioni introdotte dalla legge di modifica del Codice delle leggi antimafia e per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate (legge 17 ottobre del 2017, n. 161). Potenzia, inoltre, la struttura dell'Agenzia, incrementando la pianta organica da 30 a 200 unità al fine di consentire "una migliore e più efficace gestione del patrimonio di beni confiscati alla mafia".
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