Data: 05/09/2018 14:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

di Annamaria Villafrate - Sulla tanto declamata pensione quota 100 i dubbi sono ancora tanti. Si può concedere a tutti o solo ad alcuni? Meglio fissare requisiti rigidi in termini di età e anni contributi versati? Occorre attendere la legge di bilancio del 2019 per vedere se e in che misura la pensione quota 100 è davvero realizzabile. Già, perché a quanto pare, c'è il problema delle risorse necessarie a finanziarla. Diversi i percorsi prospettati:

  • riservare la quota 100 a certe categorie tutelate di lavoratori;
  • fissare limiti più stringenti per l'uscita dal lavoro (es: età minima, un numero minimo di anni di contributi);
  • ricalcolare la pensione con il sistema misto o contributivo, per disincentivare la scelta di uscire dal lavoro prima del tempo.
Non c'è dubbio che la soluzione che consentirebbe una spesa pubblica più contenuta è la quota 100 selettiva, riservata cioè solo ad alcune categorie di lavoratori, ancora da individuare. Nel frattempo però vediamo di capire quali sono le ultime novità in materia pensionistica, ossia il regime della quota 100 anticipata, i limiti contributivi e di età richiesti, il meccanismo di funzionamento della quota 100 selettiva, i criteri con i quali avviene il calcolo dell'assegno e i possibili e ulteriori interventi da mettere in campo.

Indice:


Pensione quota 100 come funziona

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La pensione anticipata quota 100 consente al lavoratore di ritirarsi dal lavoro quando la somma degli anni di età e quelli dei contributi versati restituisce come risultato 100. In realtà, a causa delle risorse limitate a disposizione, non è detto che chi raggiungerà la quota 100 potrà andare in pensione. Per affrontare questo problema o si stabiliscono limiti di età e contributivi più stringenti o si riserva questo trattamento solo ad alcune categorie di lavoratori. Analizziamo le due proposte.

Come funziona la pensione quota 100 con limiti

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Abbiamo visto che una delle proposte per limitare il numero dei soggetti che potranno beneficiare dell'uscita anticipata dal lavoro e quindi la spesa per finanziare la quota 100, potrebbe essere quella che prevede requisiti più stringenti relativamente all'età e agli anni di contributi versati. La proposta più gettonata al momento richiede il compimento di 64 anni di età e il versamento di 36 anni di contributi.

Come funziona la pensione anticipata quota 100 selettiva

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L'altra proposta, anche questa finalizzata a sostenerne la spesa, non prevede limiti di età e di contributi, ma la riserva della quota 100 a categorie di lavoratori selezionati.
Al momento la categoria che, più di ogni altra, potrebbe beneficiare di questa riforma comprende tutti quei lavoratori avanti con l'età che sono stati licenziati o che rischiano il licenziamento, in conseguenza di politiche aziendali di riduzione del personale.

Criteri di calcolo pensione quota 100

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Così come non c'è ancora nulla di certo sulle possibili forme della pensione quota 100, se non addirittura sulla sua possibile introduzione, non mancano dubbi neppure sui criteri di calcolo da applicare per determinare l'importo dell'assegno. Alcuni propongono il ricalcolo contributivo integrale, altri quello misto per le annualità decorrenti dal 1996. In questo caso però verrebbe penalizzato chi ha raggiunto 18 anni di contributi al 31/12/1995, la cui pensione fino al 31/12/2011 è calcolata con il vantaggiosissimo criterio retributivo, mentre nulla cambierebbe per coloro che rientrano totalmente nel sistema contributivo.

La situazione sarebbe peggiore se si decidesse di applicare a tutti il criterio contributivo puro, visto che, a differenza del calcolo retributivo, calcolato in base alle ultime retribuzioni o alle più favorevoli e rivalutato con specifici coefficienti, tiene conto solo dei contributi concretamente accreditati durante la carriera lavorativa e rivalutati in base all'andamento del prodotto interno lordo del paese. Una cosa è certa, l'applicazione alla pensione quota 100 del criterio contributivo sarebbe decisamente demotivante per i lavoratori che desiderano uscire anticipatamente dal lavoro.

Quota 100 e non solo

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La pensione quota 100 è sicuramente la proposta di riforma più interessante e complessa dell'attuale Governo, ma non è la sola forma di pensionamento agevolato in programma.
  • C'è chi vorrebbe introdurre anche una pensione quota 41 o 42, offrendo la possibilità di ritirarsi dal lavoro raggiunti i 41 o 42 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica del lavoratore. L'obiettivo è di estendere questa opzione a tutti i lavoratori e non solo a quelli precoci delle categorie svantaggiate che ne beneficiano già. Il problema però sono sempre le risorse finanziare, che potrebbero far slittare il progetto al 2020.
  • Un'altra proposta vorrebbe poi prorogare l'opzione donna, ossia la pensione agevolata dedicata alle lavoratrici, che potrebbero decidere di ritirarsi anticipatamente solo accettando il ricalcolo contributivo dell'assegno.
  • Ultima, ma non per importanza, la volontà di estendere la proroga delle misure di salvaguardia per contenere gli effetti negativi della legge Fornero.
Per approfondire leggi anche:

- Pensioni quota 100

- Pensioni, spunta la quota 42 e il superbonus


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