Data: 10/09/2018 15:00:00 - Autore: Roberto Paternic�
di Roberto Paternic� - Qual � l'approccio degli italiani con l'Information and Communications Technology- (ICT), trasmissione, ricezione, elaborazione di informazioni, web e digitale? Un quadro della situazione lo ha fornito l'ISTAT per l'anno 2017, nell'ambito delle attivit� economiche e della vita quotidiana degli italiani, registrando un impiego sempre pi� diffuso ed evoluto di queste tecnologie, ma con un gap rilevante rispetto agli altri paesi Ue soprattutto per il ricorso all'e-Commerce come canale di acquisto e vendita di beni e servizi.

Internet: i dati ISTAT in sintesi

Un terzo delle famiglie italiane sono, ancora, senza accesso a Internet e pi� di una famiglia su due non usa Internet per mancanza di competenze. Sempre pi� imprese utilizzano connessioni veloci, seppur con un forte divario di tecnologie fra grandi e piccole imprese e con una formazione informatica aziendale di un'impresa su otto. Le differenze sociali e territoriali incidono nell'uso di Internet, seppur con un forte sviluppo di smartphone e servizi cloud per essere connessi sempre e ovunque. Il web viene utilizzato, anche, per condividere e scambiare e con acquisti in rete per circa la met� degli internauti, ma con una contenuta crescita delle imprese che investono nella vendita online mentre � frequente il ricorso a siti di intermediari nell'e-Commerce.
L'Italia si colloca tra gli ultimi posti nell'e-commerce tra i 28 Paesi UE ed � solo davanti a: Grecia, Cipro, Croazia, Bulgaria e Romania.

Le famiglie

Al 71,7% si attesta la quota di famiglie che dispone di un accesso a Internet da casa e il 69,5% con una connessione a banda larga e fissa (DSL, ADSL ecc.) che rimane la modalit� di accesso pi� diffusa. Il tasso medio di penetrazione della banda larga tra le famiglie residenti nei Paesi europei � dell'85%, in Italia del 79% e sul territorio le differenze tra le regioni sono ancora notevoli (il minor tasso di diffusione della banda larga tra le famiglie sono in Calabria e in Molise).
Tra le famiglie resta un forte divario digitale da ricondurre soprattutto a fattori generazionali e culturali, tra cui il titolo di studio. L'uso del web � pi� frequente tra i 15-24enni (oltre 92%), ma va rilevato il forte recupero nel 2017 dei 55-59enni, al 68,2%.
Seppur oltre due terzi delle famiglie italiane dispongono di una connessione internet restano ancora ampi i margini di sviluppo per la diffusione e l'utilizzo del web. La maggior parte delle famiglie senza accesso ad Internet, da casa, indica come causa del mancato utilizzo: la non competenza per l'uso; non considera Internet come strumento utile e interessante; l'alto costo dei collegamenti o degli strumenti necessari; l'insicurezza rispetto alla tutela della propria privacy e la mancanza di disponibilit� di una connessione a banda larga.

Le imprese

Il 95,7% delle imprese con almeno 10 addetti utilizza connessioni in banda larga fissa o mobile e il 93,6% � connesso in banda larga fissa.
Tra le imprese con 10-49 addetti, tre su dieci dichiarano di non utilizzare ancora connessioni mobili per l'attivit� lavorativa, mentre il 19,1% della loro forza lavoro utilizza dispositivi portatili forniti dall'impresa che permettono la connessione ad Internet mediante la rete di telefonia mobile per scopi lavorativi. La percentuale sale fino al 21,8% tra i lavoratori delle imprese di maggiore dimensione.
Il 16,2% delle imprese con almeno 10 addetti impiega esperti ICT contro il 72,3% delle grandi imprese.
Il 12,5% delle imprese con almeno 10 addetti ha venduto online i propri prodotti, la quota sale al 34,6% nel caso di imprese con almeno 250 addetti. Crescono, ma ancora troppo poco, le imprese che vendono via web (9,9%) e il fatturato online raggiunge il 10,1% del fatturato totale. In alcuni settori dei servizi emerge la prevalenza delle transazioni via web tramite siti, app, e marketplace (es.: il fatturato deriva dal web per i servizi delle agenzie di viaggio con il 21,1% e per le imprese ricettive con il 24,7%). I settori trainanti negli scambi online sono quelli dei servizi di alloggio, del commercio e della costruzione di mezzi di trasporto.
Le imprese che hanno venduto beni e servizi via web hanno dichiarato di averlo fatto nell'81,2% tramite siti web o app dell'impresa mentre nel 53,8% attraverso siti di e-Commerce (e-marketplace) o app utilizzati da molteplici imprese.

Le modalit� di connessione

Nel corso degli ultimi anni si � diffusa sempre pi� la possibilit� di essere connessi in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo e nel 2017, sono state circa 15 milioni le persone di 14 anni e pi� che hanno usato il web da luoghi diversi da casa o dal posto di lavoro (pari al 45,2% di chi ha usato Internet). Il 44,6% degli internauti ha usato il cellulare o smartphone per connettersi alla Rete.

La "sharing economy"

Le rapide innovazioni tecnologiche e l'aumento della connettivit� hanno contribuito a diffondere sempre pi� velocemente forme di "sharing economy", che permettono la condivisione e lo scambio non solo di beni, ma anche di competenze, denaro e spazi (es.: circa 6 milioni gli internauti di 16-74 anni hanno usato la rete per trovare un alloggio contattando direttamente un privato tramite siti web/app). Per quanto riguarda la condivisione di contenuti culturali il 55,4% delle persone ha consultato un "wiki" per ottenere informazioni su un qualsiasi argomento mentre quasi un terzo (30,2%) ha pubblicato sul web contenuti di propria creazione (come testi, fotografie, musica, video, software, ecc.).

L'e-commerce

Nell'e-commerce, il 53% di individui hanno effettuato acquisti online. I servizi pi� utilizzati online sono quelli bancari (42,5%), soprattutto nella classe di et� 35-44 dove si sfiora il 50% e i servizi di pagamento, ad esempio "paypal" (37,7%) con un picco tra i 20 e i 34 anni (oltre il 45%) mentre il ricorso alle Rete per vendere merci o servizi � praticato dal 10,4% degli utenti assieme alle operazioni finanziarie (10,2%). Una larga percentuale di persone, ha comunque effettuato ricerche online per informazioni su merci o servizi e/o usato il canale online per la vendita di beni (9 milioni 633 mila, il 43,2% degli utenti di Internet) pur non comprando.

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