Data: 16/09/2018 14:00:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - L'indennità parlamentare potrebbe presto divenire pignorabile. Lo prevede la proposta di legge presentata da Maria Edera Spadoni, vice presidente M5S alla Camera e sottoscritta da una novantina di deputati pentastellati che attualmente è in attesa dell'esame da parte della Commissione Affari Costituzionali alla Camera.

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La proposta di legge (qui sotto allegata) mira a scardinare un altro dei privilegi garantiti a deputati e senatori, intervenendo con una modifica all'articolo 5 della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, in materia di sequestrabilità e pignorabilità dell'indennità mensile e della diaria spettanti ai membri del Parlamento.

Nella relazione introduttiva, la Spadoni ritiene "tra le disposizioni che richiedono ancora di essere adeguate alla mutata sensibilità sociale" possa essere annoverata la norma contenuta nel quarto comma dell'articolo 5 della citata legge n. 1261/1965, che, "sottraendo al sequestro e al pignoramento l'indennità parlamentare e la diaria, impedisce ai creditori dei deputati e dei senatori della Repubblica di rivalersi su queste somme per la soddisfazione delle loro pretese".
Nonostante i componenti delle Camere non siano inquadrabili fra i pubblici impiegati, prosegue la relazione, la dottrina ritiene che l'indennità parlamentare abbia ormai assunto una natura sostanzialmente retributiva, alla luce dei seguenti elementi, tratti dall'evoluzione legislativa e dall'esperienza quotidiana.

Parlamentari: in arrivo la pignorabilità dell'indennità mensile?

La conclusione a cui giungono i proponenti è quella di prevedere, nel rispetto del principio di eguaglianza
sancito dall'articolo 3 della Costituzione, che l'indennità e la diaria dei parlamentari, come quelli di qualsiasi altro lavoratore italiano, possano essere pignorate da eventuali creditori o sequestrate, rimuovendo una norma che può essere percepita come immotivata diseguaglianza tra i parlamentari e i cittadini.
Nel contesto della profonda crisi economico-finanziaria che ha colpito il nostro Paese, la norma (concepita in origine come tutela dell'indipendenza del parlamentare) finisce per alimentare il sentimento di sfiducia dei cittadini italiani verso il sistema politico.
L'unico articolo di cui si compone la proposta di legge, in maniera sintetica ed efficace stabilisce l'abrogazione del quarto comma dell'articolo 5 della legge 31 ottobre 1965, n. 1261. Per il pignoramento e il sequestro dell'indennità e della diaria dei membri del Parlamento si applicheranno le disposizioni dell'articolo 545 del codice di procedura civile.

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