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Data: 19/09/2018 11:00:00 - Autore: Gabriella Lax di Gabriella Lax – L'Unione europea vorrebbe dire addio all'ora legale, come aveva annunciato qualche settimana fa, dopo un sondaggio europeo, il presidente della Commissione Jean Claude Junker, già dal 2019. Tuttavia toccherebbe poi ai singoli Stati decidere in proposito (vedi anche Ue: abolire il passaggio tra ora legale e ora solare). Si consideri che le situazioni cambiano a seconda della latitudine: se da un lato Germania e Finlandia vogliono farla finita con l'ora legale che prolunga maggiormente le lunghe serate estive di un'ora, l'europa meridionale è dell'avviso contrario poiché preferirebbe conservare quell'ora in più.
Ora solare e ora legale, saranno gli Stati membri a decidereDalle parole, dopo il sondaggio tra i cittadini europei, si passa ai fatti: la proposta di Juncker lascerebbe liberi gli Stati membri di decidere se intendono applicare in modo permanente l'ora legale o quella solare. L'unica garanzia è che ogni cambiamento dovrà avvenire «con l'opportuno coordinamento tra paesi confinanti, in modo da non turbare il corretto funzionamento del mercato interno e da evitare una situazione di frammentazione, che potrebbe presentarsi se alcuni Stati membri conservassero il regime dell'ora legale mentre altri lo abbandonano». Da qui la necessità di scadenze per arrivare al cambiamento e la spinta ai singoli Stati membri verso la promozione di referendum locali per ascoltare le volontà dei territori. La proposta dovrà essere valutata in Parlamento europeo e in Consiglio. Se tutto dovesse andare liscio l'ultimo passaggio all'ora legale potrebbe avvenire a marzo 2019 e gli Stati intenzionati a passare definitivamente all'ora solare dovrebbero spostare le lancette domenica 27 ottobre 2019. Le scadenze dipendono dall'adozione della proposta della Commissione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio entro il marzo 2019.
Dire addio all'ora legale ha un costoSebbene junker abbia deciso di procedere celermente, è chiaro che questi cambiamenti avrebbero dei costi. Si pensi alla necessità di aggiornare i software di pc, tablet, smartphone già programmati o di riprogrammare interi sistemi informatici. Nella valutazione di impatto della proposta legislativa della Commissione, si legge: «Un cambio di sistema porterà anche costi temporanei. Se i costi attuali generati dal cambio di orario semestrale scompariranno, ci saranno costi temporanei per passare a un nuovo regime senza cambi stagionali. I sistemi informatici dovranno essere riprogrammati e riconfigurati».
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