Data: 18/09/2018 19:33:00 - Autore: Marina Crisafi

di Redazione – "Masturbarsi in pubblico non è più reato, come deciso dal governo di centrosinistra nel 2015. Risultato: un 28enne albanese che si era esibito davanti a una ragazzina non avrà conseguenze penali ma solo una multa, come riportato dal 'Gazzettino' di Venezia pochi giorni fa". Lo afferma il ministro dell'interno e vicepremier Matteo Salvini annunciando una lettera al ministro della giustizia Alfonso Bonafede, per "cercare di rimediare: giù le mani dalle donne e dai bambini!". Il riferimento è alla depenalizzazione del reato di atti osceni e lo spunto viene dal caso di cronaca che arriva dalla provincia di Venezia che ha per protagonista un adulto che è stato multato per essersi masturbato di fronte ad una ragazzina.

"Masturbarsi in pubblico davanti a una minorenne – segue a ruota il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli - è l'anticamera della violenza sessuale completa, dello stupro. Il governo del Pd, che nel 2016 ha voluto depenalizzare gli atti osceni, evitando così una pena di tre anni a malati sessuali o depravati, ha di fatto lasciato liberi di colpire potenziali stupratori".

Atti osceni: di fronte a minori è ancora reato

Si ricorda che il reato di atti osceni in luogo pubblico, ex art. 527 del codice penale, è stato depenalizzato nel 2016 ed è punito soltanto con sanzioni amministrative e non con la pena della reclusione.

Oggi la norma dispone, infatti, che "Chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000".

La pena della reclusione rimane per alcune ipotesi più gravi come ad esempio gli atti osceni commessi "all'interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano".

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