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Data: 29/09/2018 15:00:00 - Autore: Gabriella Lax di Gabriella Lax - Introduzione graduale della flat tax sui redditi, passando dalle cinque aliquote attuali subito a tre e poi a due dal 2021 e pace fiscale con tetto a 100 mila euro. Queste le previsioni della bozza della nota di aggiornamento al Def approvata dal Governo. Come si legge nella bozza, gli obiettivi dell'esecutivo sono, da un lato: «avviare da subito la riforma dell'imposta sui redditi delle famiglie e dei cosiddetti contribuenti minimi» e poi «la graduale introduzione di una flat tax sui redditi avrà un ruolo centrale nella creazione di un clima più favorevole alla crescita e all'occupazione tramite la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro». Leggi anche Manovra: tutti i punti del Def Def, introduzione di una flat tax in modo gradualeCome avverrà la riduzione delle aliquote? Come specificato nella bozza, per le persone fisiche, si passerà inizialmente dalle attuali cinque a tre aliquote, fino ad arrivare, nel 2021 a due aliquote. Dunque «Il livello delle aliquote verrà gradualmente ridotto, fino ad arrivare a un'unica aliquota del 23% per i redditi fino a 75 mila euro e 33% fino alla fine della legislatura sopra a tale livello entro la fine della legislatura». Attualmente il meccanismo dell'Irpef si fonda su cinque aliquote: fino a 8.000 euro c'è la no tax area; per redditi fino a 15 mila euro il 23%, da 15.001 a 28.000, il 27%; da 28.001 a 55.000, il 38%; da 55.001 a 75.000, il 41% e da 75.001 in su il 43%. Inoltre si starebbe pensando far scendere l'aliquota Irpef del 23% al 22%. Doppio scaglione invece per il regime dei minimi rivisto e corretto in chiave flat tax. Un'aliquota del 15% per i ricavi fino a 65 mila euro e un'aliquota del 20% per quelli fino a 100 mila euro, compresa l'Iva, abbracciando così i criteri dell'Europa. Circa infine l'ampliamento dei minimi che potrà godere dell'esenzione della fatturazione elettronica, la bozza chiarisce, in generale, che «i cambiamenti allo studio consistono nell'innalzamento della soglia di ricavi e delle spese per il personale e per i beni strumentali a cui si applica il regime dei minimi, beneficiando così di una platea più ampia di artigiani, piccoli imprenditori e professionisti». La cosiddetta "pace fiscale", infine, avrà ad oggetto cartelle esattoriali e liti fiscali pendenti fino al secondo grado. I tecnici del ministero fissano a 50 miliardi la soglia di valore contabile residuo dei crediti recuperabili a fronte delle giacenze degli enti pari a 800 miliardi.
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