Data: 30/09/2018 17:30:00 - Autore: isabella vulcano
Avv. Isabella Vulcano - E' legittimo, in seno all' assemblea condominiale, che uno dei condomini detenga pi� deleghe in rappresentanza di altri?
Il quesito prospettato nasce da una situazione di supercondominio, nel quale l'amministratore si trova a gestire pi� edifici con vari problemi, come � facile immaginare. Ebbene, in seno all'assemblea pi� volte si assiste alla presenza di un solo rappresentante con pi� deleghe. Qualora ci� fosse legittimo, esiste un numero massimo di deleghe che pu� essere conferito in mano ad una sola persona? E se, laddove la delibera fosse adottata con il raggiungimento del numero legale grazie alla presenza di tali deleghe, essa � soggetta o meno ad annullamento?
Facciamo chiarezza:

Una sola persona quante deleghe pu� avere

Riguardo al numero massimo di deleghe che una sola persona pu� detenere, a norma di legge, dobbiamo fare immediatamente riferimento all'art 67 Disp Att Cod. Civ. il quale prevede che se all'interno di un fabbricato ci sono pi� di venti condomini, la delega rilasciata ad un singolo rappresentante non potr� riguardare pi� di un quinto dei condomini e del valore proporzionale. Si tratta, naturalmente, di una norma imperativa ossia non modificabile dai condomini attraverso un regolamento condominiale e/o altre forme di accordo.

Troppe deleghe ad una persona: l'assemblea � annullabile?

La risposta al quesito � affermativa: se in seno all'assemblea condominiale vi � stata una concentrazione di deleghe in mano ad una sola persona che supera il limite di legge, la delibera adottata � annullabile. Ci� posto, i condomini che hanno partecipato all'assemblea avranno trenta giorni di tempo, a partire dalla data di svolgimento dell'assemblea stessa, per l'impugnazione mentre, per coloro i quali non erano presenti in assemblea, il termine di trenta giorni decorrer� dalla notifica del verbale.
Occorre evidenziare, inoltre, che in materia condominiale � obbligatorio l'esperimento di un tentativo di conciliazione presso un organismo a ci� deputato e che, solo in caso di mancata conciliazione, le parti potranno ricorrere in giudizio.
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