Data: 06/11/2018 06:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � Il TAR Campania, con l'ordinanza numero 1541/2018 qui sotto allegata, si � pronunciato per la prima volta sull'applicazione della nuova legge sull'equo compenso del 2017 ai rapporti tra avvocati e pubblica amministrazione, di fatto decretando � sebbene in via cautelare � l'illegittimit� degli onorari pari a zero.

La vicenda

A ricorrere al TAR sono stati oltre cento legali, rappresentati e difesi dall'Avv. Elio Errichiello (che ringraziamo per la cortese segnalazione).

Oggetto della vera e propria rivolta la fissazione di compensi in maniera del tutto contrastante con il principio di equo compenso fatta da un Comune nell'avviso di costituzione di un elenco di professionisti per il conferimento di incarichi di difesa. In particolare, il bando aveva addirittura previsto un onorario pari a zero per il contenzioso di valore sino a 500 euro.

I giudici: la PA rispetti l'equo compenso

Il Tribunale Amministrativo ha quindi deciso di sospendere l'efficacia dell'avviso pubblico, invitando la PA a riesaminare tale atto in attesa della trattazione di merito e, in particolare, entro 20 giorni dalla comunicazione o notificazione dell'ordinanza. La gratuit� del compenso � stata infatti ritenuta immediatamente lesiva per i ricorrenti, visto che le prescrizioni in tal senso del bando li costringevano ad assumere l'impegno ad accettare condizioni economiche inadeguate.

Per il TAR, deve del resto considerarsi che "le esigenze di riequilibrio finanziario debbano armonizzarsi con altri principi fondamentali dell'azione amministrativa, tra cui quelli di ragionevolezza e di proporzionalit� nonch�, nella fattispecie, quello di equo compenso per le prestazioni professionali".

Si tratta, chiaramente, di una grande vittoria per tutta la classe forense, che troppo spesso � costretta ad accettare condizioni contrattuali inique e che, finalmente, ha ottenuto dalla giurisprudenza il giusto riconoscimento del valore della sua professionalit�.

Aggiornamento: Il Comune interessato ha deciso di annullare il bando in autotutela nei termini concessi dal giudicante.



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