Data: 12/11/2018 22:00:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - Nella seduta dello scorso 23 ottobre, la Camera ha approvato la proposta di legge che introduce "Misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori nei servizi educativi per l'infanzia e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità".

Si tratta della proposta presentata diversi mesi fa (per approfondimenti: Asili e case di cura, arrivano le telecamere) che punta a contrastare il maltrattamento dei minori e degli anziani. Il provvedimento, che ha previsto anche la delega al Governo in materia di formazione del personale, (passa all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

Maltrattamenti e abusi asili e case di cura, le finalità del ddl

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Il d.d.l. (qui sotto allegato), composto da 7 articoli, muove dai recenti casi di cronaca che hanno evidenziato abusi in strutture dove sono presenti o ricoverati soggetti più deboli (ad esempio bambini, anziani, disabili) che dovrebbero essere, invece, particolarmente tutelati. E a scoprire e denunciare le violenze sono stati quasi sempre le famiglie.
Pertanto, il provvedimento si pone la chiara finalità (art. 1) di prevenire e contrastare, in ambito pubblico e privato, condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori nei servizi educativi per l'infanzia e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità, a carattere residenziale, semiresidenziale o diurno.
Inoltre, il provvedimento si propone anche di disciplinare la raccolta di dati utilizzabili a fini probatori in sede di accertamento di tali condotte.

In arrivo la videosorveglianza in asili e case di cura

Per assicurare il conseguimento delle suddette finalità, si prevede l'utilizzo di sistemi di videosorveglianza nei servizi educativi per l'infanzia, nelle scuole dell'infanzia e nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità.
Nelle suddette strutture potranno essere installate telecamere a circuito chiuso, le cui immagini saranno criptate e conservate per sei mesi dalla data di registrazione all'interno di un server dedicato, appositamente installato nella struttura, con modalità atte a garantire la sicurezza dei dati trattati e la loro protezione da accessi abusivi.
Nelle suddette strutture sarà, inoltre, vietato l' utilizzo di "webcam". L'accesso alle registrazioni dei sistemi e l'acquisizione delle immagini saranno consentite solo su iniziativa della polizia giudiziaria o del pubblico ministero, come prova documentale nel procedimento penale.

La tutela della privacy

La presenza delle telecamere dovrà essere adeguatamente segnalata a tutti i soggetti che accedono all'area videosorvegliata. Gli utenti e il personale delle strutture hanno anche diritto a una informativa sulla raccolta delle registrazioni, sulla loro conservazione nonché sulle modalità e sulle condizioni per accedervi.
Il testo affida al Garante per la protezione dei dati personali il compito di emanare i provvedimenti necessari e di definire adempimenti e prescrizioni da applicare alla tutela e al trattamento dei dati personali, nonché alla installazione dei sistemi ai sensi del regolamento (UE) 2016/679 e dell'art. 2-quinquiesdecies d.lgs. n. 196/2003.

Le modalità dell'installazione delle telecamere

Per installare i sistemi di videosorveglianza sarà necessario un previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali ovvero, laddove queste non siano costituite, dalle rappresentanze sindacali territoriali oppure dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
In mancanza di accordo, i sistemi potranno essere installati previa autorizzazione della sede territoriale dell'Ispettorato nazionale del lavoro o, in alternativa, della sede centrale dell'Ispettorato nazionale del lavoro.
Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della futura legge, un decreto del MIUR stabilirà le modalità per assicurare la partecipazione delle famiglie alle decisioni relative all'installazione e all'attivazione dei sistemi di videosorveglianza nei servizi educativi per l'infanzia e nelle scuole dell'infanzia.
Nelle strutture socio-sanitarie e socioassistenziali, invece, l'utilizzo dei sistemi di videosorveglianza sarà consentito nel rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata ai sensi della legge n. 18/2009, e previo consenso degli interessati o di chi legalmente li rappresenta.

Formazione del personale: la delega al Governo

Il d.d.l. prevede anche una delega al Governo relativamente alla formazione del personale dei servizi educativi per l'infanzia, delle scuole dell'infanzia e delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità.
Palazzo Chigi dovrà adottare un decreto legislativo che definisce le modalità della valutazione attitudinale per l'accesso alle professioni educative e di cura, nonché delle modalità della formazione obbligatoria iniziale e permanente del personale delle strutture suddette.
Gli operatori con mansioni di assistenza diretta, nonché educatori e personale docente e non docente, in aggiunta all'idoneità professionale, dovranno essere in possesso di adeguati requisiti di carattere psicoattitudinale.
Questi saranno individuati con decreto interministeriale che stabilirà anche i criteri e le modalità per lo svolgimento della loro valutazione che dovrà avvenire al momento dell'assunzione e successivamente con cadenza periodica.
La delega dovrà anche prevedere l'organizzazione di percorsi di formazione professionale, incontri periodici e regolari di équipe di operatori, colloqui individuali o collettivi tra famiglie e operatori o educatori. Si prevedono misure di rilevamento precoce dei casi di stress lavoro-correlato, e adeguati percorsi di sostegno e ricollocamento del personale non idoneo.

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