Data: 27/11/2018 16:30:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - Sta per giungere al traguardo lo strumento di identità digitale con cui i professionisti potranno interfacciarsi ai servizi della P.A. utilizzando la propria qualifica e non agendo semplicemente come privati cittadini.

Lo scorso 22 novembre le linee guida (qui sotto allegate) predisposte dall'Agenzia Italia Digitale (AgiD) per il rilascio dell'Identità Digitale per uso professionale, hanno ottenuto il parere favorevole della Conferenza delle Regioni, l'associazione dei Comuni italiani e l'Unione delle Province.
Prima del debutto ufficiale dell'identità digitale per uso professionale, tuttavia, bisognerà attendere il parere (non vincolante) del Garante della privacy.

Spid professionisti: le linee guida AgiD

Le linee guida, che l'AgiD ha messo a punto a seguito di una consultazione pubblica effettuate la scorsa estate, normano le modalità di rilascio delle identità digitali per uso professionale cui i gestori di identità digitali del sistema SPID dovranno attenersi.

Tali identità digitali saranno quelle utili a provare l'appartenenza di una persona fisica all'organizzazione di una persona giuridica e/o la sua qualità di professionista.

Le identità in questione, al contrario, non costituiranno prova dei poteri di rappresentanza di una persona giuridica dei quali una persona fisica è eventualmente in possesso né l'appartenenza di un professionista a un determinato ordine professionale o altro elenco qualificato.

Il rilascio dell'identità digitale a uso professionale

L'identità digitale a uso professionale sarà rilasciata dagli identity provider accreditati sulla base di un contratto perfezionato tra il gestore di identità digitali e il professionista. I provider dovranno attenersi alle linee guida elaborate dall'AgiD.

Il "Pin" unico consentirà ad avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro altri professionisti, di utilizzare semplici credenziali per accedere, via web, ai servizi messi a disposizione dagli enti, presentandosi in tal modo con la propria qualifica professionale.

In tal modo la pubblica amministrazione, ma anche i privati, riconosceranno i professionisti che potranno qualificarsi come tali. Inoltre, questi potranno in tal modo anche accedere ad alcuni servizi riservati soltanto a chi possiede determinati requisiti.

Un ulteriore livello dello Spid per professionisti, invece, consentirà di attestare l'appartenenza del titolare a un'organizzazione.
Al fine di consentire ai soggetti giuridici di poter gestire attraverso un servizio in rete le identità digitale uso professionale per la persona giuridica rilasciate nell'ambito della propria organizzazione, il gestore di identità potrà fornire una utenza master.

Spid per professionisti a pagamento

Le linee guida stabiliscono anche che la regolazione del rapporto fra gestore di identità digitali e il soggetto che richiede identità digitale uso professionale dovrà essere "oggetto di contrattazione fra le parti".

Ciò significa che lo Spid per i professionisti sarà presumibilmente a pagamento, a differenza delle identità digitali che sinora sono state rilasciate gratuitamente ai cittadini dagli identity provider. Una soluzione che, tra l'altro, apparirebbe giustificata dall'approccio più orientato al business che caratterizza i professionisti, rispetto alla valenza sociale dello Spid attribuito ai cittadini.

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