Data: 27/11/2018 16:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax Cyberbullismo, un mondo popolato da vittime e carnefici sempre pi� giovani. Questo � uno dei dati pi� preoccupanti, emerso nel corso del convegno "Cyberbullismo e web reputation: regole di comportamento sociale e strumenti di prevenzione", organizzato nella sede del Consiglio di Stato, con l'obiettivo di fare chiarezza sui comportamenti sociali determinanti per il "bullismo digitale" nelle scuole e di analizzare gli strumenti disponibili per controllare il fenomeno, proteggendo la propria reputazione.

Cyberbullismo, regole di comportamento e prevenzione

Nel corso del convegno sono intervenuti: Isabella Corradini, psicologa sociale, presidente di Themis; Caterina Flick, penalista specializzata in diritto dell'informatica e privacy; Francesco Gambato Spisani, consigliere di stato; Raffele Focaroli, pedagogista e giudice onorario del tribunale dei minorenni di Roma e Simona Petrozzi, web reputation specialist, ha moderato Paolo Castiglia, giornalista Rai.

I numeri sono drammatici: nel nostro Paese, tre adolescenti su dieci sono vittime di bullismo e l'8,5% � finito preda di cyberbulli. Cos� l'Osservatorio nazionale adolescenza che monitora le problematiche degli adolescenti italiani. Il dato pi� rilevante � l'abbassamento progressivo dell'et� dei minori coinvolti: il 4% degli adolescenti dai 14 ai 19 anni e il 5% dagli 11 ai 13 anni dichiara di aver filmato o fotografato un coetaneo nel mentre che qualcuno gli faceva del male, senza intervenire, pur di immortalare il momento e renderlo poi virale.

Giovani e giovanissimi, dunque, sempre pi� vittime del web, senza il controllo dei genitori ma soprattutto privi di norme di condotta a cui adeguarsi quando ci si imbatte sui social network.

Nel suo intervento: �Vogliamo dimostrare che soltanto diffondendo una cultura dell'importanza della propria ed altrui reputazione online ed una cultura del dato personale sul web si combatte il cyberbullismo�, ha detto Simona Petrozzi. Per Spisani �esiste una legge in materia, purtroppo poco conosciuta. Buona o cattiva che sia, � un punto di partenza�. �In caso di crisi � afferma la Flick - non si deve lasciare perdere sperando che le cose si risolvano. � necessario intervenire con tutti gli strumenti a disposizione, legali e non, perch� i ragazzi possano muoversi e confrontarsi in un web sano e sicuro�. Per la Corradini �le azioni aggressive in rete sono reali e non virtuali, cos� come lo sono le conseguenze prodotte sulle persone. � necessario quindi considerare sia problematiche di sicurezza, come il furto dei dati e le molestie via web, sia quelle di salute, come le tecno-dipendenze. Considerato che l'approccio alle tecnologie digitali � sempre pi� precoce, � bene cominciare fin dalla scuola primaria un percorso educativo per una cittadinanza digitale consapevole�. Infine, �Affrontare la problematica del cyberbullismo � chiosa Focaroli - ed in particolar modo dell'orientamento dei giovani di fronte a nuovi canali comunicativi, come quelli informatici, sta a significare l'adozione di azioni educative volte ad arginare le problematiche connesse al web. � pertanto importante - ha sottolineato il pedagogista - affrontare certamente le tematiche sotto il profilo legale e giuridico ma � fondamentale, se non prioritario, considerare gli aspetti pi� propriamente pedagogici e sociali. Oltretutto il ruolo del genitore assume una valenza prioritaria nell'approccio al nuovo linguaggio informatico come guida per i soggetti pi� giovani�.


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