Data: 28/11/2018 10:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

di Annamaria Villafrate - In Italia la prima disciplina sul whistleblowing � in vigore quasi da un anno. Sicuramente ritardataria rispetto ai paesi anglosassoni, anche se a quanto pare questa volta � l'Europa a prendersela "comoda", visto che a distanza di pi� di un anno dalla risoluzione del Parlamento Europeo (sotto allegata) che chiedeva alla Commissione di emanare una direttiva per uniformare la disciplina in tutta Europa, non si � ancora giunti a un provvedimento normativo definitivo. La proposta di direttiva intanto ha ricevuto il via libera da parte della Corte dei Conti Ue e dal Comitato economico sociale europeo nei giorni scorsi.

Nell'attesa delle nuove regole europee sul whistleblowing, appare opportuno ricordare cosa dice la legge italiana e il Parlamento Ue sull'argomento:

Whistleblowing: in Italia la legge del 2017

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In Italia la prima disciplina sul whistleblowing � stata emanata quasi un anno fa. Si tratta della legge 30 novembre 2017, n.179 con cui il legislatore ha previsto:

  • misure di tutela per chi segnala illeciti sul posto di lavoro pubblico e privato;
  • sanzioni per le PA che non istruiscono o non danno seguito alle segnalazioni dei dipendenti;
  • tutta una serie di requisiti per i modelli di organizzazione e gestione per i datori di lavoro privati, sistemi di segnalazione interna e un apparato sanzionatorio di tutto rispetto.

Whistleblowing: presto regole anche dall'Europa

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In Europa invece di whistleblowing se ne � occupato il Parlamento, attraverso la risoluzione del 24 ottobre 2017, con cui ha sollecitato la Commissione a emanare una direttiva sul tema, proposta prontamente il 23 aprile 2018. Non si sa ancora per� quando si avr� una normativa vera e propria, anche se la proposta ha avuto gi� l'ok della Corte dei conti europea e del Comitato economico sociale europeo di recente.

Una cosa � certa, tra gli obiettivi dell'UE, c'� la volont� di colmare la disparit� a livello disciplinare tra i vari Stati membri.

Whistleblowing: la risoluzione Europea

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In attesa quindi dell'approvazione definitiva di una direttiva in grado di uniformare la disciplina del Whistleblowing in ambito europeo, nella risoluzione dell'ottobre 2017, partendo da una serie di "considerando" il Parlamento:

  • riconosce l'importanza del ruolo del whistleblower;
  • reputa deplorevole il fatto che in molti paesi i segnalatori non siano protetti da misure di protezione adeguate e che siano, per tale ragione, spesso oggetto di ritorsione;
  • e fa presente che "in diversi Stati membri la protezione degli informatori non � adeguatamente garantita mentre in molti altri sono stati introdotti programmi avanzati volti a proteggerli, ma che spesso mancano di coerenza e, pertanto, offrono un livello di tutela insufficiente;" situazione che genera la frammentazione della protezione degli informatori in Europa.

Motivi che hanno portato il Parlamento a concludere sulla necessit� di "presentare entro la fine dell'anno una proposta legislativa orizzontale che stabilisca un quadro normativo comune globale in grado di garantire un elevato livello di protezione degli informatori nell'UE a tutti i livelli, nel settore pubblico e in quello privato, nonch� presso le istituzioni europee e nazionali, ivi compresi gli organi, gli uffici e le agenzie europee e nazionali, tenendo conto del contesto nazionale e senza limitare la facolt� degli Stati membri di adottare misure supplementari" in quanto "le disparit� tra gli Stati membri portano a un'incertezza giuridica, a una ricerca del foro pi� vantaggioso e a rischi di trattamenti iniqui".

Leggi anche la guida Whistleblowing


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