|
Data: 29/11/2018 16:30:00 - Autore: Annamaria Villafrate di Annamaria Villafrate - Arriva la fine dell'anno e per i dipendenti è momento di conguaglio IRPEF, calcolo che stabilisce definitivamente quante imposte deve pagare il lavoratore sulle retribuzioni percepite durante l'anno. Vediamo insieme qual è la procedura che può portare ad avere una busta paga più ricca o più povera.
IRPEF busta paga: come funziona?[Torna su]
Un dipendente che ha in essere un contratto di lavoro, ogni mese subisce una decurtazione della sua retribuzione, perché il datore di lavoro deve versare, con modello F24, le imposte parziali e provvisorie dovute. Questo perché nei primi mesi dell'anno non si è ancora in grado di stabilire quale sarà la retribuzione effettiva annuale. Il consulente che si occupa di calcolare le buste paga, infatti prende come riferimento la retribuzione di gennaio, perché è un dato certo e simula, in base a questo, le imposte mensili dei mesi a venire, fino a dicembre, quando si conoscerà la retribuzione effettiva dell'anno. Solo in questo momento infatti è possibile procedere al conguaglio IRPEF e sapere con certezza a quanto ammontano le imposte. Conguaglio IRPEF: credito o debito?[Torna su]
A fine anno quindi, se risulta che le tasse prelevate dalle buste paga (in base al reddito effettivo annuale) sono superiori a quanto dovuto, verrà effettuato un conguaglio a "credito". La busta paga del dipendente sarà quindi più sostanziosa, poiché gli verrà rimborsato l'importo delle imposte che sono state trattenute in più. Nel caso contrario invece, ovvero se quanto pagato è inferiore alle imposte effettivamente dovute (sempre rispetto al reddito effettivo annuale), verrà operato un "conguaglio a debito". La busta paga sarà pertanto più povera, perché la somma delle imposte non versate verranno trattenute dalla stessa. IRPEF di fine anno: conguaglio[Torna su]
Quando arriva il momento di calcolare la busta paga di dicembre e con essa il conguaglio IRPEF, chi si occupa di fare i conteggi deve tenere conto, non solo delle regole previste per il calcolo dell'Irpef, ma anche delle addizionali regionali e del bonus di 80 euro. Vediamo quindi quali sono i passaggi che deve fare un addetto busta paga per calcolare il conguaglio di dicembre:
1) se le ritenute effettuate risultano inferiori a quelle effettivamente dovute, il datore non può fare altro che trattenere dalla busta paga di dicembre la differenza; 2) se invece le ritenute eseguite durante l'anno sono superiori a quelle dovute, con grande gioia del dipendente il datore deve accreditare in busta paga la differenza. Bonus e addizionali[Torna su]
Per quanto riguarda il bonus di 80 euro (che non spetta a chi ha un reddito annuo superiore a 26.600 euro) occorre sapere che, come le trattenute IRPEF, viene calcolato ed erogato mensilmente, in base a un calcolo simulato, per cui, solo a fine anno, in sede di conguaglio si può accertare se è necessario procedere a un accredito o a un addebito in busta paga. Per quanto riguarda infine le addizionali, mentre il calcolo di quelle regionali tiene conto del redditto complessivo 2018, da trattenere nel 2019, per quelle comunali il sistema prevede un acconto, da calcolare sul reddito effettivo del 2018 e da un saldo da calcolare a fine 2019 sul reddito effettivo 2019 a cui sottrarre l'acconto 2019. Leggi anche La busta paga |
|