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Data: 04/12/2018 10:34:00 - Autore: Gabriella Lax
di Gabriella Lax – E' l'Italia è il paese dell'Ocse che, quanto a pensioni di reversibilità, spende di più. Ad affermarlo Pensions Outlook 2018, un report della stessa organizzazione internazionale: gli assegni pensionistici di reversibilità superano il 2,5% del Pil di fronte a una media dell'1% degli altri Paesi. Il dato è legato anche alla bassa occupazione femminile. Dietro di noi figurano solo Grecia e Spagna. Da qui le affermazioni dell'Ocse, nonostante l'importanza delle pensioni per i superstiti non dovrebbero rappresentare un disincentivo al lavoro.
Pensioni di reversibilità, per l'Ocse disincentivo al lavoroRicordiamo che, nel nostro Paese, la pensione di reversibilità tocca al coniuge superstite, per un importo pari al 60% della pensione, ed ai figli se non hanno superato i 18 anni (oppure 26 se studiano all'Università). La pensione può essere erogata per intero nel caso di coniuge superstite con due o più figli. L'assegno può spettare anche ad altri familiari se a carico della persona che ha perso la vita. Esistono poi riduzioni dell'assegno tra il 25% se il superstite ha un reddito superiore a tre volte il trattamento minimo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti e il 50% nel caso di reddito superiore a cinque volte il trattamento minimo. A parere dell'Ocse le pensioni di reversibilità sono importanti ma servirebbero dei correttivi per evitare che diventino invece un disincentivino il lavoro e avvantaggino le coppie rispetto ai single. Dunque i destinatari di una pensione ai superstiti «non dovrebbero averla prima dell'età per il ritiro». Potrebbero essere previsti benefici temporanei per adattarsi alla nuova situazione. Ed inoltre, in caso di riforma «a bilancio neutrale» le pensioni dei single dovrebbero essere superiori a quella di uno che vive in una coppia che beneficia di una pensione ai superstiti. Inoltre l'Organizzazione suggerisce benefici 'temporanei' in grado di attenuare il disagio legato alla scomparsa del partner. In ogni caso, spiega l'Ocse, l'assegno di reversibilità andrebbe esteso alle unioni civili ed ai "legami formali" ma non dovrebbe disincentivare a partecipare al mercato del lavoro.
Pensioni di reversibilità la Cisl risponde alle affermazioni dell'Ocse«Gran parte dei percettori di pensione di reversibilità sono cittadini e cittadine di età elevata, che poco o niente hanno a che fare con le dinamiche del mercato del lavoro». Così il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, contro le affermazioni dell'Ocse, prosegue «Semmai il problema Ocse andrebbe valutato nell'ambito dei cambiamenti della struttura della società italiana che registra un andamento (fortunatamente favorevole) rispetto all'aspettativa di vita. Ed inoltre - ci piace ricordare all'Ocse che il contributo versato all'Istituto di Previdenza per le pensioni comprende in origine la prestazione per i superstiti e non è un caso che la normativa sia indicata secondo l'acronimo IVS dove la 'S' sta per l'appunto per 'superstiti'. In terzo luogo, per effetto della legge Dini del 1995 l'importo delle pensioni di reversibilità in Italia è condizionato dal reddito, per cui più alto è il reddito del coniuge superstite meno questi prende per la reversibilità e il taglio è molto rilevante». |
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