Data: 30/12/2018 15:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – E' sbagliato istituire concorso per avvocatura quando ci sono già avvocati pubblici. Per questo motivo, di «decisione incomprensibile» hanno parlato Antonella Trentini (in foto), presidente nazionale Unaep e Floriana Isola, segretaria regionale della Sardegna.

Sbagliato istituire concorso per avvocatura quando ci sono già avvocati pubblici

La bagarre nasce da una decisione dalla decisione della Giunta sarda di bandire, attraverso un Ddl approvato il 28 dicembre, un concorso pubblico per istituire l'avvocatura regionale assoggettando al medesimo concorso gli avvocati già assegnati in via stabile ed esclusiva alla Direzione generale dell'area legale ed agli uffici legali degli Enti Regionali, iscritti all'elenco speciale, adibiti con atto formale da lungo tempo alla difesa e al patrocinio innanzi a tutte le giurisdizioni, comprese quelle superiori. Per l'Unaep, come precisa una nota, si tratta di una decisione «discutibile che discrimina i professionisti avvocati dipendenti della Regione e che conferma una grave carenza di approfondimento della materia, nonostante l'Unaep abbia più volte segnalato al presidente della Giunta e all'assessore al personale le criticità del ddl». Secondo Trentini e Isola, si tratta di una decisione che infrange «gli articoli 19 e 23 della Legge Professionale Forense (247/2012) che salvaguardano i diritti acquisiti degli avvocati pubblici e non può valere per i posti già occupati da avvocati che per decenni hanno svolto la professione quali avvocati dipendenti della Regione Sardegna». Con grande stupore, si soffermano i due legali constatando come «non esiste nessuna Pubblica amministrazione in Italia che, avendo un Ufficio legale da decine di anni, decida di bandire concorsi, non per nuove posizioni da funzionario o da dirigente, ma per quelle già ricoperte dai propri avvocati dipendenti, con buona pace dei principi di buona amministrazione di cui all'art. 97 della Costituzione, di economicità, dovuti allo sperpero di denaro pubblico per bandire e far espletare concorsi ad avvocati di cui sino ad ora la Regione e gli enti si erano avvalsi, di efficacia, efficienza e, finanche, di valorizzazione del proprio capitale umano su cui la stessa Amministrazione ha investito». E, prosegue l'Unaep, sempre a proposito del ddl approvato il 28 dicembre, esso «aggiunge un'ulteriore novità ancor più in contrasto con la Lpf laddove, nel prevedere per i predetti avvocati il concorso pubblico, prescrive che nel periodo transitorio gli stessi debbano continuare a svolgere l'attività di patrocinio per un periodo massimo di 2 anni». Da questo margine visuale, la decisione della Giunta regionale, assunta a scadenza di mandato, si pone «sulla scia di altre decisioni prese nei confronti dei funzionari avvocati dalla Presidenza della Regione, subito dopo che è stata depositata la motivazione della sentenza della Corte di appello di Cagliari sezione Lavoro, con cui è stato riconosciuto ai predetti funzionari avvocati il diritto ad una retribuzione adeguata, stante l'inerzia dell'Amministrazione regionale nell'avviare la contrattazione separata per professionisti dipendenti».


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