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Data: 05/02/2019 18:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli di Valeria Zeppilli – Ius primae noctis è una locuzione latina che si traduce in italiano con "il diritto della prima notte" e che indica una leggendaria pratica medioevale, della quale non esiste alcuna valida conferma storica. Indice:
In cosa consiste lo ius primae noctis[Torna su]
Più precisamente, con ius primae noctis si indica il diritto riconosciuto in capo al signore feudale in occasione delle nozze di un proprio servo e che consisteva nel sostituirsi a questi durante la prima notte di matrimonio con la moglie. Lo ius primae noctis: una leggenda[Torna su]
In verità, come accennato, non vi sono fonti attendibili che confermano l'effettiva sussistenza, in epoca medioevale, dello ius primae noctis, tanto che esso è oggi considerato dai più come il frutto di una leggenda e mai esistito né praticato. Dello ius primae noctis, infatti, non vi è traccia in nessuna fonte attendibile, laica o ecclesiastica, del Medioevo, ma le prime menzioni risalgono solo a epoche successive, che lo identificano già come un'usanza del passato. Oltretutto, dai documenti relativi alle molteplici rivolte dei contadini che sfociarono in richieste o lamentele scritte e delle quali è giunta quindi testimonianza negli anni non compare mai alcuna doglianza circa lo ius primae noctis o altro genere di sopruso di natura sessuale. Come sottrarsi allo ius primae noctis[Torna su]
In ogni caso, in alcune delle fonti che hanno tramandato il mito dello ius primae noctis, viene riportata anche la possibilità di sottrarsi dall'esercizio di tale diritto da parte del signore feudale, pagandogli una tassa o offrendogli la prestazione di un determinato servizio. Lo ius primae noctis in altre culture[Torna su]
Oltre che alla cultura medioevale, una sorta di ius primae noctis è attribuito anche ad altre culture ancora più antiche nel tempo e perlopiù orientali, seppure con diverse varianti. In nessun caso vi sono conferme attendibili. Resta comunque fermo il fatto che in epoche così remote vi era una moralità assai differente da quella contemporanea e, soprattutto, vi erano delle profonde diseguaglianze e una bassa considerazione della persona umana che, spesso, se appartenente ai ceti minori veniva considerata al pari di una cosa. Tale circostanza non esclude quindi che, in tali epoche, potevano comunque rintracciarsi delle pratiche affini a quella che il mito ha raccontato come uno ius primae noctis. |
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