Data: 15/02/2019 12:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

di Annamaria Villafrate - Il mutuo chirografario è un prestito che viene concesso senza la richiesta di garanzie ipotecarie. Questo non significa che la banca non possa chiederne. Per le imprese, ad esempio è stato istituito un apposito fondo di garanzia presso il Ministero dell'economia e delle Finanze. In questo caso a fare da garante è lo Stato. Per quanto riguarda le condizioni contrattuali, al mutuo chirografario la banca può applicare indifferentemente un tasso fisso o variabile, in base agli accordi intercorsi con il mutuatario, che incidono in modo diverso sull'entità della rata da pagare.

Vediamo in cosa consiste il mutuo chirografario, la posizione della Cassazione sull'istituto e le principali differenze con il prestito personale con cui spesso viene confuso:

Cos'è il mutuo chirografario

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Il mutuo chirografario è un prestito che si distingue dal mutuo ipotecario, perché a differenza di questo non richiede una garanzia ipotecaria. Sappiamo infatti che, soprattutto quando si chiede un mutuo di un certo importo, magari per l'acquisto di una casa, la garanzia che le banche chiedono è appunto l'ipoteca sull'immobile che si sta acquistando. Nel caso del mutuo chirografario, invece, le banche concedono il prestito senza chiedere garanzie immobiliari, ma solo in base a un documento (chirografo) con cui il mutuatario si impegna nei confronti del mutuante, apponendo la propria firma, a restituire l'importo ricevuto.

Il contratto di mutuo chirografario

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Per quanto riguarda il perfezionamento del contratto di mutuo chirografario, come ribadito anche da una recente ordinanza n. 3882/2019 della Cassazione civile il "contratto di mutuo chirografario (…) si perfeziona, quale contratto reale ad efficacia obbligatoria, nel momento in cui la somma mutuata è posta nella disponibilità del mutuatario."

Durata massima

La durata del mutuo chirografario varia da banca a banca, anche se il termine massimo applicato dalla maggior parte delle banche è di quindici anni. Considerato infatti che in genere il mutuo ipotecario è concesso per importi ritenuti più modesti rispetti a quelli concessi dietro garanzia ipotecaria, la durata del piano di ammortamento è commisurato di conseguenza.

Calcolo della rata

Il mutuo chirografario, come tutti i mutui però prevede che il rimborso avvenga in base a un piano d'ammortamento di diversa durata e con rate d'importo variabile. In ogni caso ciascuna rata si compone di una quota capitale e un quota interessi. Il calcolo della rata varia in base al tasso applicato, che può essere fisso o variabile, in base agli accordi intercorsi tra mutuante e mutuatario. Chi chiede il mutuo quindi non deve procedere ad alcun calcolo, poiché questo viene effettuato dalla banca. Il mutuatario non deve fare altro che attenersi a quanto stabilito dal piano, nel quale sono evidenziati quota capitale, quota interessi e l'importo totale della rata da pagare.

Tasso fisso e a tasso variabile

Un mutuo chirografario può essere concesso quindi a tasso fisso o variabile. Il primo presenta il vantaggio di essere conoscibile fin dall'inizio dal mutuatario, che in questo modo sa esattamente quanto deve pagare a ogni singola scadenza. Il tasso variabile, al contrario, è legato a un indice finanziario che potrebbe salire talmente tanto da impedire al mutuatario di rispettare il proprio impegno. C'è però la possibilità di tutelarsi stipulando un contratto di assicurazione proprio sul tasso. In questo caso se il tasso dovesse superare una certa soglia, al pagamento della quota eccedente provvederà la compagnia assicurativa.

Garanzie

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Abbiamo visto che quando una persona fisica o un'impresa si rivolgono a una banca per chiedere un mutuo chirografario, la banca non può richiedere l'iscrizione di un'ipoteca a garanzia. Può però chiedere che il richiedente trasferisca alla banca il possesso di un bene mobile, attraverso la costituzione di un pegno o una fideiussione, una garanzia personale che un terzo concede al debitore, garantendone il pagamento e provvedendo, in caso di inadempimento, a saldare il debito.

E' possibile anche che la banca chieda in garanzia dei titoli stato, che in base a un accordo scritto entreranno nel possesso definitivo della stessa se il mutuatario non dovesse rispettare il proprio impegno con l'istituto erogante.

Non è infrequente infine che le banche, prima di concedere un mutuo, chiedano un deposito vincolato a garanzia. In questo caso, fino a quando il mutuatario non avrà onorato il suo impegno con la banca, pagando tutte le rate del mutuo, le somme depositate non potranno essere utilizzate.

Fondo di garanzia per le imprese

Come anticipato i mutui chirografari possono essere richiesti anche dalla imprese, che hanno la possibilità di beneficiare del Fondo di garanzia per le Imprese, istituito presso il Ministero per lo Sviluppo Economico e gestito dal Medio Credito Centrale s.p.a. In questo caso appare chiaro che a garantire il mutuo chirografario chiesto dall'impresa è lo Stato. Per cui in caso di mancata restituzione delle rate la banca verrà pagata direttamente dal Fondo.

Cosa succede se non si paga

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Nel momento in cui il debitore non riuscisse a pagare il mutuo chirografario contratto con la banca, le conseguenze, purtroppo per lui, non saranno piacevoli. La banca in genere invia in prima battuta, a chi ha chiesto il prestito, una lettera finalizzata a ottenere in via bonaria quanto concesso a titolo di mutuo. Qualora il mutuatario si rifiuti ulteriormente di pagare o si trovi nell'impossibilità di farlo, la banca si troverà costretta a quel punto a notificare gli atti giudiziari, in primis precetto e atto di pignoramento. All'inadempimento seguirà l'iscrizione negli elenchi dei cattivi pagatori, conseguenza che avrà come ulteriore effetto l'impossibilità per un determinato periodo di tempo di ottenere ulteriori finanziamenti.

Vietato estinguere un mutuo chirografario con uno ipotecario

Nel momento in cui un soggetto si trovi nell'impossibilità di pagare un precedente mutuo chirografario, non si può stipulare un mutuo ipotecario per estinguerlo. A precisarlo è la Cassazione, con sentenza n. 19746/2018, la quale, secondo un determinato orientamento precisa che "qualora venga stipulato un mutuo con concessione di ipoteca al solo fine di garantire, attraverso l'erogazione di somme poi refluite in forza di precedenti accordi ... nelle casse della banca mutuante, una precedente esposizione dello stesso soggetto o di terzi, risulta "individuabile il motivo illecito perseguito, rappresentato dalla costituzione di un'ipoteca per debiti chirografaripreesistenti; tale garanzia è revocabile, in quanto concessa per nuovo credito, la cui erogazione è finalizzata all'estinzione di credito precedente chirografario" (Cass., 15 ottobre 2012, n. 17650).

Differenza tra mutuo chirografario e prestito personale

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Si tende spesso a confondere il mutuo chirografario con il prestito personale concesso dalle banche. In realtà i due istituti si differenziano per i seguenti aspetti:

  • la banca prima di concedere un prestito personale verifica solo che il richiedente sia in possesso dei requisiti reddituali necessari a restituire l'importo ricevuto, il quale non può superare certi limiti d'importo fissati dalla banca e a cui si applicano tassi d'interesse più alti di quelli previsti per i mutui chirografari;
  • nel caso del mutuo chirografario invece, a fronte di tassi più favorevoli, la banca pur non richiedendo garanzie ipotecarie, richiede di solito a garanzia, come visto, un pegno, una fideiussione o un deposito vincolato.
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