Data: 16/02/2019 15:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – Sono 300 mila le cause giacenti nei tribunali contro dottori e strutture sanitarie pubbliche e private, ma per il 95% dei medici ci sarà un'assoluzione. A riferirlo il rapporto di Consulcesi che precisa come, ogni anno, ci siano 35mila nuove cause intentate nella sanità.

Sanità, 95% medici assolti

Nel 95% dei procedimenti penali finiranno con un proscioglimento e ancora, quando si tratta di contenziosi civili si salva il 66% dei medici. Questi i dati riportati nel documento «Analisi del contenzioso medico paziente», realizzato dal gruppo Consulcesi e presentato qualche giorno fa al Ministero della salute. Nelle varie specialità mediche, quelle a maggior rischio di contenzioso sono: chirurgia (45,1%), materno-infantile (13,8%), medicina generale (12,1%) e emergenza-urgenza (10,6%). Il Sud (isole comprese) col 44,5%, detiene invece il maggior numero di denunce, che scendono se si guarda al Nord della Penisola (32,2%) e ancor più basse al centro (23,2%). Come specifica l'analisi presentata dalla Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari, il 78,2% dei medici ritiene di correre un maggior rischio di procedimenti giudiziari rispetto al passato; il 68,9% pensa di avere tre probabilità su dieci di subirne e, infine, il 65,4% ritiene di subire una pressione indebita nella pratica quotidiana a causa della possibilità di subire un processo.

Sanità, la proposta di Consulcesi: un arbitrato della salute

Nel report è illustrato anche il costo per i medici e per i pazienti delle azioni legali: col risarcimento medio di 100 mila euro, per una causa penale servono 36.901 euro, per una civile si arriva fino a 50.128 euro (i numeri sono ricavati applicando il decreto 37/2018 «determinazione dei parametri per la liquidazione di compensi per la professione forense»). Da qui la proposta di Consulcesi per l'istituzione di un Arbitrato della salute: «partendo dall'analisi statistica del contenzioso legale medico paziente è emersa la necessità di istituire un luogo di confronto, e non di contrapposizione, per la risoluzione delle controversie: l'Arbitrato della salute». All'organo toccherebbe recepire le istanze dell'intera attività sanitaria, comprese le modalità relative al suo concreto svolgimento e le possibili controversie che possano insorgere tra il personale sanitario, le strutture ed i pazienti. Si tratterebbe comunque di «Un organismo libero, indipendente ed imparziale, sia nello svolgimento delle sue funzioni che nell'adozione delle decisioni, che nascerà con l'idea di coinvolgere tutte le parti in causa invitandole a ricercare una soluzione conciliativa davvero condivisa».


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