Data: 24/02/2019 17:00:00 - Autore: Elisabetta Roli

Avv. Elisabetta Roli - Quando è notificata una cartella di pagamento da parte dell'Agenzia delle Entrate la prima reazione è spesso quella di grande sgomento per l'alto importo del debito indicato, ma niente paura: la procedura da osservare per ottenere la concessione di un saldo a rate non è affatto difficile e molteplici sono i vantaggi connessi.

La normativa di riferimento (dal Dpr n. 602/1973, art. 19 al più recente D.lgs. n. 159/2015, art. 10) prevede due tipologie di piani (ordinario e straordinario) con altrettante diversificazioni a seconda dell'importo del debito (fino a 60.000 euro/oltre 60.000 euro).

Piano ordinario per debiti fino a 60.000 euro

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Relativamente a debiti che non superino tale soglia massima (per la determinazione della quale occorre computare anche la parte residua di debiti precedenti e già dilazionati) è possibile presentare un'istanza di rateizzazione semplicemente adducendo di trovarsi in situazione di obiettiva difficoltà economica e senza onere di allegazione documentale al riguardo.

La domanda, che può essere presentata personalmente allo sportello di riferimento, inviata tramite raccomandata con ricevuta di ritorno oppure trasmessa telematicamente, è redatta secondo i modelli predisposti ed a tutti accessibili accedendo al sito istituzionale nell'apposita sezione modulistica e consente un pagamento dilazionato del debito contestato fino a 6 anni, con 72 rate mensili dell'importo minimo di 50 euro, scegliendo tra rate costanti o rate crescenti.

Piano ordinario per debiti superiori a 60.000 euro

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In tale ipotesi, a differenza della precedente, l'attestazione dell'obiettiva difficoltà economica deve essere corredata della certificazione relativa all'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare.

Invariato rimane il numero massimo di rate mensili concesse (72 rate) ed il periodo di dilazione (6 anni), come altresì la possibilità di scegliere tra rate costanti o crescenti.

Piano straordinario

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Qualora non si sia in grado di garantire il pagamento in 72 rate mensili come previsto dal piano ordinario, è possibile richiedere la rateizzazione del debito fino a 120 rate di importo costante per un periodo complessivo di 10 anni.

Condizione per avere accesso a detto piano è dimostrare che la rata mensile di cui al piano ordinario superi del 20% il reddito mensile del nucleo familiare, come risultante dall'Indicatore della Situazione Reddituale (ISR) riportato nel modello ISEE, che deve essere allegato all'istanza evidenziando il quadro N-Indicatore della situazione reddituale con i rispettivi valori numerici.

I benefici del pagamento rateale

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Oltre all'evidente beneficio di evitare un esborso considerevole in unica soluzione, di certo maggiormente incidente sulle risorse economiche e sulla quotidiana conduzione del regime di vita della famiglia del debitore, un pagamento rateale mette al riparo dall'eventuale iscrizione di fermi, ipoteche e dall'avvio di procedure di riscossione.

Ed inoltre, qualora l'Agenzia delle Entrate-Riscossione abbia già provveduto all'iscrizione del fermo del veicolo, a seguito del pagamento anche della sola prima rata del piano di dilazione sarà possibile ottenerne la sospensione e richiedendo -ad Inail, Inps e Casse Edili- il DURC che attesti la regolarità contributiva, non ci saranno ostacoli per la partecipazione a gare etc.

La decadenza dalla rateizzazione si verificherà in caso di mancato pagamento di 5 rate mensili, anche non consecutive.

Richiesta di proroga

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In caso di peggioramento della situazione economica familiare ed in costanza di piano rateale in corso e non decaduto, è concessa la facoltà di presentare istanza di proroga al fine di prolungare la dilazione del pagamento.

Al pari dei piani di rateizzazione, la proroga potrà essere ordinaria (fino ad un massimo di 72 rate corrispondenti a 6 anni) o straordinaria (fino a 120 rate equivalenti a 10 anni).

Anche per detta richiesta sarà possibile scaricare il relativo modello dal sito dell'Agenzia allegando il modello ISEE che comprovi la modifica in pejus della situazione economica oppure altra documentazione di rilievo quale l'attestazione della cessazione del rapporto lavorativo precedentemente in corso, la nascita di uno o più figli etc.

Niente panico, pertanto: tenendo a mente i semplici punti sopra illustrati sarà possibile gestire con consapevolezza e disinvoltura anche debiti di elevato importo ed entità.


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