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Data: 23/02/2019 09:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate di Annamaria Villafrate - Approvato nel corso della seduta del 14 febbraio 2019 il "ddl miglioramento" della ministra Buongiorno sulla riforma della pubblica amministrazione. Tante le novità, tra le quali spicca un'ampia riforma dell'accesso al pubblico impiego, della dirigenza, della mobilità, del merito e dei meccanismi di premialità. La riforma prevede l'adozione da parte del Governo di uno o più decreti legislativi attutivi entro 18 mesi dalla data di entrata in vigore della legge.
Cos'è il ddl miglioramento[Torna su]
Il Governo, attraverso la riforma della Pubblica amministrazione, estesa per quanto compatibile ai comparti sanità, istruzione e ricerca, si pone i seguenti obiettivi:
Vediamo ora i punti più importanti del disegno di legge: dalla ridefinizione dell'accesso al pubblico impiego, alla mobilità, sino al merito e alla premialità.
Accesso al pubblico impiego[Torna su]
Il ddl miglioramento mira a ridefinire le modalità di accesso al pubblico impiego e alla dirigenza riducendo tempi e costi delle procedure concorsuali. A tal fine il Governo, nell'esercizio della delega, deve attenersi ai seguenti punti:
Merito e premialità[Torna su]
La delega mira a migliorare i sistemi per misurare le performance delle PA in termini di organizzazione e qualità dei servizi al cittadino e di riconoscere e valorizzare il merito dei dipendenti pubblici, anche in relazione al rinnovo, revoca e progressione di carriera degli incarichi dirigenziali e ordinari. A tal fine è importante ridefinire la disciplina attuale che si occupa della misurazione delle performance e quella retributiva a questa collegata:
Dirigenza pubblica[Torna su]
Il ddl persegue inoltre lo scopo di migliorare le prestazioni dirigenziali, contrastare la scarsa produttività e l'assenteismo innovando la fase di accesso, le fasi successive della vita lavorativa del dirigente pubblico, il trattamento retributivo e la responsabilità disciplinare e dirigenziale. Requisiti e modalità di accessoRevisione dei requisiti di accesso per assicurare la differenziazione in base alla complessità dell'incarico e la valorizzazione delle competenze e delle capacità professionali e organizzative. Per quanto riguarda l'accesso si prevede lo svolgimento di concorsi pubblici esclusivamente da parte della Scuola nazionale dell'amministrazione, rispettando un adeguato ingresso dall'esterno per il personale che nell'ultimo triennio ha ottenuto le valutazioni migliori. Regole particolari per l'accesso alla qualifica di dirigenti della prima fascia, per i quali è previsto lo svolgimento presso la Scuola nazionale dell'amministrazione, di concorsi riservati ai dirigenti di seconda fascia, nel limite del 50% dei posti che si libera nel corso di un triennio, per accertare competenze e capacità professionali e organizzative, in relazione alla complessità del ruolo da ricoprire. Confermate le disposizioni vigenti dei dirigenti scolastici. Conferimento, conferma e revoca dell'incaricoRidefinizione dei criteri per il conferimento dell'incarico dirigenziale nel rispetto dei principi di trasparenza, parità di genere, e valorizzazione delle competenze. Individuazione dei requisiti di accesso del personale dirigenziale di seconda fascia, possibilità di rinnovare per una volta l'incarico a condizione che il dirigente sia altamente specializzato, sia in possesso di un'elevata competenza professionale e abbia conseguito risultati rilevanti. Aumento delle quote di dotazione organica entro le quali è possibile conferire incarichi a dirigenti nei ruoli di altre PA e semplificare le relative procedure, eliminando se occorre l'obbligo del nulla osta. Modificazione della disciplina relativa al conferimento degli incarichi dirigenziali di soggetti esterni alla PA, se le competenze necessarie non vengono rilevate all'interno della stessa. Implementazione della banca dati dei dirigenti della PA, per conservare i CV, individuare l'incarico ricoperti e pubblicare gli avvisi in caso di conferimento degli incarichi. Disciplina del rapporto e del trattamento retributivoSi conferma il principio di separazione tra dirigenza amministrativa e vertice politico, delimitando i rispettivi ambiti decisionali, così come le previsioni relative alle qualifiche e attribuzioni degli uffici dirigenziali e dell'istituzione dei ruoli della PA. La retribuzione dei dirigenti deve essere determinata nel rispetto dei criteri stabiliti dall'art. 24 del dlgs n. 165/2001 e dell'onnicomprensività. Il trattamento accessorio deve essere commisurato, nel rispetto del contenimento della spesa pubblica, al grado di responsabilità e ai risultati conseguiti. Responsabilità disciplinare e dirigenzialeSi ritiene necessario procedere alla elaborazione di un codice di condotta in cui:
Mobilità del personale pubblico e incarichi conferibili[Torna su]
Il ddl miglioramento per quanto riguarda le procedure di mobilità si pone l'obiettivo di:
Principi e criteri direttivi in materia di pubblico impiego[Torna su]
Con il ddl miglioramento si vuole valorizzare il principio secondo cui i dipendenti pubblici sono al servizio esclusivo della Nazione. A tal fine è necessario ridefinire i confini della contrattazione collettiva, individuale e della legge, definendo i casi in cui la legge non può essere derogata dai contratti collettivi e individuali così come i casi in cui i contratti collettivi non possono essere derogati da quelli individuali. Occorre determinare inoltre i vincoli finanziari alla contrattazione collettiva, gli ambiti d' intervento di quella integrativa. Stabilire, in armonia con le disposizioni UE i casi in cui il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno nel caso in cui siano stati violate le disposizioni che regolano l'assunzione o il ricorso a contratti flessibili o di lavoro autonomo. Innovare la disciplina dei procedimenti disciplinari adottando procedure semplificate per i casi di minore gravità. Infine coordinare le disposizioni vigenti in materia di pubblico impiego attraverso l'adozione di Testi Unici. Disposizioni finanziarie e clausole di salvaguardia[Torna su]
Il ddl dispone che l'attuazione della presente legge e dei relativi decreti attuativi non comporta nuovi oneri per lo Stato. In caso contrario, se i decreti attuativi al loro interno non dovessero contenere al loro interno meccanismi di compensazione per i nuovi oneri previsti, gli stessi verranno emanati contestualmente a decreti che disporranno lo stanziamento di nuove risorse. Gli enti locali territoriali, comprese le province di treno e Bolzano (compatibilmente alle loro regole e Statuti) dovranno adeguare i propri ordinamenti alla nuova disciplina del ddl miglioramento. |
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