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Data: 05/03/2019 15:30:00 - Autore: Gabriella Lax
di Gabriella Lax – Ai nastri di partenza il Registro unico nazionale del Terzo settore (Runt) che riunisce registri, albi, anagrafi degli enti no profit esistenti. È un registro pubblico, accessibile a tutti in modalità telematica, istituito con l'art. 45 del Codice del terzo settore (dlgs 117/2017, in vigore dal 3 agosto scorso). La gestione avviene a base territoriale, con modalità informatiche per ogni Regione e provincia autonoma.
Runt: il Registro unico del terzo settore
Qualche giorno fa è stata firmata la convenzione tra il ministero del Lavoro e Unioncamere. La gestione informatica è affidata a Infocamere, società telematica delle Camere di commercio. L'accordo, come riporta Italia Oggi, stabilisce che, entro 18 mesi, dovranno essere per tecnicamente possibili iscrizioni e visure.
Il Runt è uno strumento fondamentale di conoscenza per gli enti no profit poiché riporta le loro informazioni di base la possibilità a chiunque di sapere se un'organizzazione ha determinate caratteristiche, consentendo ai donatori di ottenere i risparmi fiscali previsti dalla legge.
L'iscrizione al Runt è obbligatoria per poter usufruire delle agevolazioni fiscale e delle norme in favore. Il primo comma dell'art. 53 del decreto aveva stabilito che, entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto 117/2017 (quindi entro il 3 agosto 2018), il ministero del Lavoro, con intesa in sede di Conferenza stato-regioni, con decreto avrebbe dovuto definire la procedura per l'iscrizione al Registro. Le regioni e le province autonome, di seguito, avrebbero dovuto disciplinare i procedimenti per l'emanazione dei provvedimenti di iscrizione e di cancellazione degli enti del terzo settore. Le stesse amministrazioni, peraltro, entro sei mesi dalla predisposizione della struttura informatica avrebbero reso operativo il registro.
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