Data: 10/03/2019 15:30:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – Volantini pubblicitari che intasano le cassette postali e, in tanti casi, così la "posta" vera quella desiderata e attesa può cadere e disperdersi o, peggio, restare alla mercé di chiunque. E poi foglie, foglietti e dépliant che restano ammassati e poi cadono in terra e sporcano sia le aree private che quelle pubbliche. Molti comuni sono andati al contrattacco con delle ordinanze contro il volantinaggio selvaggio.

Condominio, sentenze sul volantinaggio selvaggio

È vero che in molti casi i volantini accumulati creano danni. Dall'altro però c'è l'art. 41 della Costituzione che riconosce l'iniziativa economica privata come libera. Tale principio è stato espresso in una sentenza del Tar Lombardia con la sentenza numero 1133 del 21 giugno 2012 che affermava che «la distribuzione di volantini a mano lungo le strade e in generale nei luoghi pubblici, anche in prossimità degli edifici (ove sono collocate le bussole che ospitano la posta ed il materiale pubblicitario) è un'attività essenzialmente libera, e l'amministrazione non vanta poteri regolatori suscettibili di incidere direttamente nel rapporto tra gli operatori commerciali e i potenziali clienti». C'è poi la sentenza del Tar Puglia n.3435 del 2015 che stabilisce che è illegittima l'ordinanza sindacale che consente la distribuzione di volantini o altro materiale pubblicitario all'interno delle cassette postali esclusivamente in un solo giorno della settimana, e soltanto in un ristretto arco orario, e che obbliga gli operatori a comunicare anticipatamente alla polizia municipale lo svolgimento dell'attività e le generalità dei soggetti incaricati della distribuzione.

D'altro canto, contro il telemarketing "selvaggio" milita anche il recente regolamento che estende l'iscrizione al registro delle opposizioni anche alla pubblicità cartacea (leggi Registro opposizioni: stop a pubblicità via posta).

Condominio, i comuni contro il volantinaggio selvaggio

Intanto, una serie di comuni ha fatto ricorso alle "maniere forti". L'ultimo caso, segnalato a metà febbraio, è quello del comune di Agrigento, come riporta la stampa locale, la polizia municipale è entrata in azione ed ha sanzionato tre giovani che, nei pressi di alcuni semafori della città, stavano promuovendo, attraverso la distribuzione di volantini, alcuni spettacoli. A metà del 2018, sempre in Sicilia, il comune di Capaci, con l'ordinanza n. 39 ha dato attuazione ad una politica a tutela dell'ambiente, del decoro urbano e dell'igiene pubblica. Perciò, si legge nell'ordinanza «si è reso necessario regolamentare la distribuzione del materiale pubblicitario dal momento che l'uso frequente e massiccio di questa forma di pubblicità, a cui ricorrono le aziende, determina un aumento del degrado urbano con conseguente aumento dei costi per l'ente, che ricadono poi sulla cittadinanza, ai fini dello smaltimento dei rifiuti di carta e dell'igiene pubblica». Lo stesso a Gravina di Puglia, nel febbraio del 2018, per tutelare l'ambiente, e salvaguardare la pulizia della città, il sindaco ha emanato un'ordinanza con la quale si regolamenta la distribuzione di volantini, manifesti o altro materiale pubblicitario e, per i trasgressori, sanzioni fino a 500 euro e l'obbligo di rimborso delle spese di pulizia dei luoghi.


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