Data: 18/03/2019 21:30:00 - Autore: Lucia Izzo
di Lucia Izzo - Atti snelli, sintetici e chiari, redatti secondo uno schema logico e formulati in paragrafi distinti e con un'esposizione che non contenga giudizi e, soprattutto, una svalutazione delle figure genitoriali.

Sono alcuni dei criteri ispiratori delle Linee Guida nella redazione degli atti in materia di famiglia presentate dall'Osservatorio sulla giustizia civile di Milano e sottoscritte dalla Corte d'appello, dal Tribunale e dall'Ordine degli avvocati del capoluogo lombardo.

L'iniziativa si pone nel solco del Protocollo di intesa tra il Consiglio Superiore della Magistratura e il Consiglio Nazionale Forense siglato in data 20/6/2018.

Linee guida diritto di famiglia

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Il documento (qui sotto allegato) invita alla redazione di atti processuali che evitino di esasperare il conflitto e mettano in evidenza, sin dagli atti introduttivi, tutti gli elementi sulla situazione personale ed economica delle parti, sulla vita sociale e familiare dei figli e sui loro bisogni.

Oltre al vademecum, sono stati altresì predisposti modelli (qui sotto allegati), utili per i legali, da utilizzare per ricorsi introduttivi del procedimento di separazione giudiziale, divorzio contenzioso e ricorso per la regolamentazione della responsabilità genitoriale delle coppie non coniugate, oltre che un modello per la disclosure della situazione reddituale/patrimoniale delle parti.

Famiglia: i principi delle Linee Guida

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Come spiegato nel documento, le Linee Guida nella redazione degli atti in materia di famiglia hanno l'obiettivo di mettere al centro la tutela dei diritti fondamentali delle persone, sia dei figli minori e dei figli maggiorenni non economicamente indipendenti, sia delle parti, in particolare della parte più debole, che si realizza anche attraverso l'offerta di informazioni chiare e complete sulla vicenda familiare, sulle condizioni personali ed economiche delle parti, oltre che sulle esigenze dei figli coinvolti.

Di contro, il mancato rispetto delle linee-guida non è certamente motivo di inammissibilità e/o di improcedibilità dell'atto.

Le Linee Guida promuovono i principi di lealtà, probità e divieto di espressione sconvenienti e offensive: la delicatezza delle questioni trattate, si legge nel testo, impone all'avvocato l'uso di un linguaggio rispettoso dei diritti e della dignità delle persone, pur nell'assolvimento dei propri obblighi difensivi.

Inoltre, il modello della disclosure dovrà rispettare i principi di verità e trasparenza e consentire al giudice di venire a conoscenza di tutte le informazioni reddituali e patrimoniali necessarie per adottare una decisione equa anche in punto di condizioni economiche.

Essenziale appare il perseguimento della chiarezza e sinteticità espositiva degli atti processuali, principio generale del diritto processuale civile e adempimento di un preciso dovere processuale dettato dall'obiettivo di un processo celere, ispirato al contenimento dei tempi di trattazione dei procedimenti civili entro termini di durata ragionevole (cfr. art. 111, co 2, Cost.) il cui mancato adempimento rischia, inoltre, di pregiudicare l'intelligibilità delle questioni sottoposte all'attenzione del giudice.
Inoltre, la chiarezza degli atti processuali di parte dovrà consentire l'agevole comprensione del testo il quale dovrà seguire un lineare ordine argomentativo e utilizzare un linguaggio snello evitando ripetizioni, termini desueti, periodi e frasi lunghe.

La redazione degli atti

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Le linee guida precisano che l'atto introduttivo e i successivi atti del giudizio dovranno essere redatti secondo modelli predefiniti, in ossequio a criteri di sintesi ed efficacia, che permettano di mettere in evidenza in primo luogo tutti i dati relativi alla situazione familiare, eventuali procedimenti pregressi e/o in corso relativi ai minori e ai genitori, sia in sede civile che penale ed amministrativa.

Inoltre, gli atti dovranno essere redatti seguendo uno schema logico e formulati in paragrafi distinti. L'esposizione dei fatti dovrà seguire un criterio cronologico, non dovrà contenere giudizi e svalutare le figure genitoriali.

Struttura degli atti e allegati

Un prospetto di sintesi (abstract) viene raccomandato per gli atti complessi allo scopo di svolgere una funzione di orientamento e comprensione del testo. Si ritengono elementi indispensabile dell'atto sia l'indice degli argomenti che la numerazione delle pagine.

La denominazione degli allegati abbinata alla loro numerazione ne favorisce l'immediato reperimento. Inoltre, si suggerisce di numerare progressivamente i documenti con formato 001 e ss. (fino a 100 allegati) e 0001 e ss. in caso siano di numero superiore a 100.

Ad ogni allegato è opportuno che corrisponda apposito e distinto file, che a sua volta sia nominato con un'indicazione sintetica del suo contenuto (es. 001- certificato contestuale residenza e stato di famiglia).

Consigliabile, per agevolarne la lettura, utilizzare link ipertestuali agli allegati richiamati nell'atto o quantomeno indicare in ogni caso la pagina dell'allegato a cui si fa riferimento, evidenziando, ove possibile, la parte di interesse.

Richiami a dottrina e giurisprudenza, invece, dovranno essere inseriti in nota, con allegazione o riferimenti per il loro reperimento. Per la giurisprudenza di legittimità edita, invece, viene ritenuta sufficiente l'indicazione del numero e dell'anno del provvedimento.


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