Data: 28/09/2020 15:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

Legge whistleblowing

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Il whistleblower ha una specifica tutela all'interno del nostro ordinamento solo dal 2017, quando la legge numero 179 ha introdotto la disciplina del whistleblowing mediante una modifica del decreto legislativo numero 165/2001 e del decreto legislativo numero 231/2001.

Whistleblowing: traduzione

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Il termine whistleblowing o whistleblower è chiaro nello specificare il contenuto della condotta tutelata dalla relativa legge: la traduzione è infatti segnalazione o segnalatore di illeciti.

Come funziona il processo di whistleblowing

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Nel settore pubblico, il whistleblower è il dipendente che segnala al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza o all'Anac (Autorità nazionale anticorruzione) o che denuncia all'autorità giudiziaria ordinaria o contabile delle condotte illecite delle quali è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro.

Le tutele

In conseguenza di tale condotta, posta in essere nell'interesse dell'integrità della P.A., il lavoratore non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi, diretti o indiretti, sulle condizioni di lavoro determinata dalla segnalazione.

La legge specifica che, ai fini dell'applicazione della disciplina sul whistleblowing, è dipendente pubblico il dipendente delle amministrazioni pubbliche, compresi il dipendente di cui all'articolo 3 del decreto legislativo numero 165/2001, il dipendente di un ente pubblico economico e il dipendente di un ente di diritto privato sottoposto a controllo pubblico e che la relativa disciplina si applica anche ai lavoratori e ai collaboratori delle imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell'amministrazione pubblica.

Whistleblower dipendente privato

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Nel settore privato, il whistleblower è il dipendente o il collaboratore che segnala degli illeciti o delle violazioni inerenti al modello di organizzazione e gestione dei quali è venuto a conoscenza per ragioni del suo ufficio. La relativa disciplina è stata infatti introdotta nel decreto 231 relativo alla responsabilità amministrativa degli enti.

Oggi, in virtù di tale disciplina, i modelli di organizzazione e gestione dell'ente devono prevedere dei canali che garantiscano la riservatezza dell'identità del segnalante e delle sanzioni disciplinari per chi viola le misure di tutela del whistleblower.

Le segnalazioni, in ogni caso, devono fondarsi su elementi precisi e concordanti e chi effettua delle segnalazioni infondate con dolo o colpa grave va obbligatoriamente sanzionato.

Peraltro, il comportamento illecito di chi fa delle segnalazioni in merito a un illecito non commesso e può integrare anche gli estremi dei reati di calunnia e di diffamazione.


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