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Data: 26/03/2019 14:00:00 - Autore: Gabriella Lax
di Gabriella Lax – Si voterà tra pochissimo al Parlamento europeo la riforma della direttiva Ue sul copyright. In caso di approvazione sarebbe poi necessario un ulteriore passaggio formale del Consiglio e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, ed infine le norme dovrebbero essere recepite entro due anni dai Paesi membri. Leggi anche Riforma copyright: ok commissione entro fine mese voto finale
Diritto d'autore, oggi il voto al Parlamento Eu[Torna su]
I primi passi dell'Europa per l'aggiornamento delle regole sulla protezione del diritto d'autore sono iniziati nel 2016: un po' troppo tardi rispetto ai tempi se si pensa che la normativa precedente risaliva al 2001 ossia prima dell'avvento delle grandi piattaforme e della supremazia di internet. La norma da votare vincola le grandi piattaforme distributrici di contenuti ad un accordo con chi li produce, con l'installazione di sistemi di controllo per bloccare la condivisione di tutto ciò che è coperto dal diritto d'autore. Nel nostro Paese Lega e M5s sono uniti dal 'no' alla riforma, mentre Pd e Forza Italia sono a favore. Un testo in discussione da tre anni in Europa, visto e rivisto, e ben si comprende il motivo se si considerano gli interessi in gioco: da una parte quelli degli editori di contenuti (giornali, case editrici, case discografiche, case cinematografiche, ecc), dall'altra quelli delle piattaforme come Google e Facebook che si contendono del mercato della pubblicità online. Si pensi alla recente strage in Nuova Zelanda: in discussione è l'intervento prima che il contenuto vada online, a fronte di una ragionevole certezza (informatica) che violi le regole. Secondo le grandi piattaforme, un'imposizione per legge rischierebbe di stravolgere il loro funzionamento perché non potrebbero più lasciare che gli utenti pubblichino materiale in maniera autonoma. Per gli editori, invece, il punto è diritto di monetizzare gli investimenti economici e creativi del loro lavoro senza dover rinunciare all'esponenzialità dei rimbalzi caratteristica della diffusione online.
Diritto connesso o ancillare per gli editori[Torna su]
Attualmente il copyright protegge le opere letterarie, scientifiche o artistiche; produttori di film, emittenti dei diritti di vicinato, o diritti ancillari, remunerano il loro contributo economico e creativo per assemblare, editare e investire in contenuti. Questo tipo di diritto non riguarda però gli editori di pubblicazioni giornalistiche: la Commissione ha così pensato di introdurre nelle leggi Ue un nuovo diritto connesso o ancillare che consentirebbe anche agli editori di tutelare con il copyright anche le pubblicazioni giornalistiche. Gli editori avrebbero così un diritto connesso esclusivo per l'utilizzo digitale delle loro pubblicazioni, della durata di due anni (dai venti anni chiesti dalla Commissione) e riguarderebbe esclusivamente le pubblicazioni giornalistiche, come i quotidiani e i settimanali, escludendo le riviste scientifiche ed accademiche. Sulla base di questo nuovo diritto, gli editori sarebbero in grado di concludere accordi di licenza con gli aggregatori di notizie, per esempio. Tornando alla nuova normativa, essa garantisce la libertà di citazione, di caricatura e di parodia, e ancora le enciclopedie on line no profit (ad esempio Wikipedia) sono esplicitamente esentate. Il testo stabilisce quattro eccezioni obbligatorie al copyright: per scopi di insegnamento ed educativi, per la conservazione del patrimonio culturale, per il text and data mining a scopi di ricerca e per il text and data mining al fine di contribuire allo sviluppo dell'analisi dei dati e dell'intelligenza artificiale. La norma come sta andando al voto ha il sostegno di Coreper, il Comitato dei Rappresentanti Permanenti degli Stati Ue, con il voto contrario di Italia, Polonia, Lussemburgo, Olanda e Finlandia e con l'astensione di Belgio e Slovenia.
La protesta di Wikipedia che oscura la versione italiana[Torna su]
In previsione del voto di oggi sulla riforma del copyright, che potrebbe minare le basi su cui si regge, Wikipedia è stata oscurata: «Dalle 8.00 di oggi, per 24 ore, le voci di Wikipedia in lingua italiana non saranno accessibili, ma rimanderanno a un banner informativo sulla riforma del diritto d'autore, in vista del voto in plenaria dal Parlamento europeo di domani» chiarisce un comunicato di Wikimedia, l'associazione che sostiene l'enciclopedia libera. Secondo Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Italia «Ora, con un testo definitivo che nella parte relativa all'obbligo di nuove licenze è ancora peggiore, la strategia scelta è evitare del tutto di parlarne. Il silenzio di Wikipedia è la risposta a questo silenzio. Wikimedia Italia invita tutti ad attivarsi a sostegno dell'azione dei volontari, scrivendo o contattando i nostri rappresentanti in Parlamento europeo, per invitarli a non votare a favore di una riforma che porrà forti limitazioni alla diffusione della conoscenza aperta e alla libertà di espressione in Rete». Leggi anche: - Cosa prevede la riforma del copyright |
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