Data: 02/04/2019 11:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli � La raccolta fondi � una prassi molto diffusa nel nostro paese, che viene organizzata da privati o associazioni per le pi� disparate finalit�.

Non tutti per� sono a conoscenza delle norme che il nostro ordinamento detta a disciplina della raccolta fondi.

Vediamo quindi come questa attivit� � disciplinata e quali sono le regole che chi la organizza deve rispettare:

Raccolta fondi: normativa

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La normativa di riferimento per le raccolte fondi � rappresentata dal decreto legislativo numero 460/1997, che disciplina le raccolte pubbliche di fondi fatte dagli enti non commerciali per ottenere contributi per lo svolgimento delle proprie attivit�.

Sono enti non commerciali tutti quelli che non hanno come oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attivit� commerciale, come ad esempio le fondazioni, i comitati, le associazioni e cos� via.

Chi pu� organizzare una raccolta fondi

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A tale proposito, occorre sin da subito fare un'opportuna precisazione.

Nel regolare la raccolta fondi da parte degli enti non commerciali, la legge impone non che siano gli enti stessi a organizzare la raccolta, quanto, piuttosto, che essi siano i destinatari dei fondi raccolti.

Per ottenere denaro tramite tale prassi, quindi, gli enti non commerciali possono anche decidere di avvalersi del contributo dei pi� disparati soggetti, sia agenzie esterne che persone fisiche, ai quali affidare l'organizzazione dell'attivit� o dell'evento a supporto della raccolta fondi.

Raccolta fondi: i benefici fiscali

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Un'altra osservazione di carattere preliminare riguarda i benefici fiscali.

I soldi raccolti tramite una raccolta fondi, infatti, non concorrono a formare il reddito imponibile dell'ente ai quali sono destinati, non sono soggetti a IVA e sono esenti da qualsiasi tributo, sia esso locale che statale.

Le caratteristiche della raccolta fondi

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Ci� posto, affinch� una raccolta fondi possa godere dei predetti benefici � necessario che la stessa possieda determinate caratteristiche.

  • In particolare, la raccolta fondi deve innanzitutto essere pubblica e a essa devono quindi poter contribuire tutti coloro che ne sono venuti in qualche modo a conoscenza e non solo, ad esempio, i soci dell'associazione alla quale la stessa � destinata.
  • In secondo luogo, la raccolta fondi deve essere occasionale e, quindi, non deve essere la principale attivit� dell'ente non commerciale che la organizza. Con specifico riferimento alle associazioni sportive dilettantistiche, l'occasionalit� � rispettata se in un anno si organizzano non pi� di due raccolte fondi per un valore massimo di 51.645,69 euro. Tale parametro pu� essere preso come punto di riferimento anche per le raccolte fondi organizzate da altri enti.
  • Infine i benefici fiscali sono concessi alle raccolte fondi se queste sono organizzate in occasione di celebrazioni, ricorrenze o campagne di sensibilizzazione (si pensi, ad esempio, alle feste patronali o all'avvio di un nuovo progetto che ha bisogno di finanziamenti).

La rendicontazione della raccolta fondi

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Chi intende organizzare una raccolta fondi deve poi sapere che l'articolo 20 del d.p.r. n. 600/1973 impone, per tale attivit�, l'obbligo di redigere un rendiconto specifico, separato dal rendiconto annuale economico e finanziario. Se in un anno vengono organizzate pi� raccolte fondi, la rendicontazione andr� fatta per ciascuna di esse.

Il rendiconto, in particolare, deve essere fatto entro massimo quattro mesi dalla chiusura dell'esercizio e deve essere tenuto e conservato come tutte le altre scritture contabili (ovverosia deve essere ordinato secondo i criteri di cui all'articolo 2219 del codice civile, deve essere conservato per almeno dieci anni presso la sede legale dell'ente e deve rispettare tutto quanto disposto dall'articolo 22 del medesimo d.p.r.).

Nel rendiconto, poi, vanno riportate in maniera chiara e trasparente le entrate e le spese relative a ciascuna celebrazione, ricorrenza o campagna di sensibilizzazione. A tale ultimo fine � anche possibile avvalersi di una relazione illustrativa.

Raccolta fondi: cosa indicare nella relazione illustrativa

Nella relazione illustrativa di una raccolta fondi, pi� in particolare, � opportuno indicare i seguenti dati:

  • la destinazione dei fondi raccolti e la finalit� della raccolta
  • l'eventuale soggetto beneficiario, se diverso dall'organizzazione
  • il periodo e il luogo in cui si tiene l'iniziativa a sostegno della raccolta
  • i volontari che sono presenti e come gli stessi sono identificati
  • le modalit� con le quali avviene la raccolta fondi
  • le modalit� con le quali � garantita la trasparenza nei confronti dei donatori.

Raccolta fondi e conto in banca

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Un consiglio finale per chi intende organizzare una raccolta fondi � quello di aprire un conto corrente dedicato.

A tale proposito, molte banche mettono a disposizione dei prodotti a condizioni agevolate, che possono essere le pi� disparate e che, in generale, prevedono il pagamento di contributi di gestione ridotti.

Chiaramente � preferibile recarsi presso la banca ove l'ente non commerciale ha gi� un proprio conto, che presumibilmente (ma non necessariamente) offrir� le condizioni pi� vantaggiose.

Il crowdfunding

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La raccolta fondi oggi avviene spesso anche tramite il web, attraverso le piattaforme di crowdfunding. Si tratta in sostanza di una modalit� di microfinanziamento dal basso che si avvale dell'aiuto di benefattori che scelgono di investire volontariamente ispirati da un progetto o da un'idea proposta. Il crowdfunding, diffuso a macchia d'olio in moltissimi paesi, trova notevole diffusione anche in Italia.

Per approfondimenti vai alla guida Crowdfunding: cos'� e come funziona


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