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Data: 26/04/2019 18:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate di Annamaria Villafrate - Presentata al Senato la proposta di legge n. 1232 (sotto allegata) che vuole realizzare un codice unico dei contratti collettivi nazionali di lavoro. Obiettivi della proposta: contrastare il fenomeno della proliferazione dei contratti pirata, dare un ordine alla contrattazione collettiva e creare una banca dati affidabile, che verrà utilizzata dall'INPS per lo svolgimento delle proprie finalità istituzionali.
Codice unico per identificare i CCNL: la proposta[Torna su]
Il 5 aprile è stato comunicato il ddl n. 1232 su iniziativa del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro. La proposta di legge, composta di un solo articolo, è frutto della collaborazione tra CNEL e INPS, con l'obiettivo di definire "un codice unico di identificazione dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro nazionali depositati e archiviati, attribuendo una sequenza alfanumerica a ciascun contratto o accordo collettivo". Dall'entrata in vigore della legge il codice unico, denominato "codice CCNL" verrà inserito dall'INPS "nella disciplina relativa alla compilazione digitale dei flussi delle denunce retributive e contributive individuali mensili, con il relativo obbligo del datore di lavoro di indicare per ciascuna posizione professionale il codice CCNL riferibile al contratto o accordo collettivo applicato." Obiettivi della creazione del codice unico dei CCNL[Torna su]
Come esposto nella parte descrittiva della proposta di legge del CNEL la creazione del codice unico identificativo nasce dalla necessità di dare un ordine alla contrattazione collettiva, che fino a questo momento non è stata né organica, né sistematica. Occorre in sostanza trovare dei parametri, ovvero contratti nazionali che, nell'ambito dello stesso settore, svolgano il ruolo di parametro, anche per finalità giudiziali. Anagrafe comune dei contratti collettivi in collaborazione con Inps[Torna su]
La pluralità di contratti esistenti rende inoltre necessaria la creazione di una banca dati affidabile ed è qui che interviene quella del CNEL, la principale raccolta pubblica di accordi negoziali. Concepita per molto tempo come un deposito di documenti per finalità conservative e di consultazione, solo di recente è diventata "virtuale". Grazie alla collaborazione con l'INPS questo archivio verrà completamente riorganizzato, permettendo la costruzione di un'anagrafe comune dei contratti collettivi, per finalità pubbliche. Grazie all'INPS i sistemi di codifica dei contratti, con cui le istituzioni identificano i CCNL sono stati collegati per creare un'anagrafe unica CNEL-INPS per associare a ogni codice contratto il campo di applicazione rispettivo "in termini di lavoratori dipendenti e unità produttive coinvolte. "L'INPS, di conseguenza, utilizzerebbe tale numerazione (e il relativo archivio CNEL) per le proprie finalità istituzionali (verifica del rispetto dei minimali contributivi, etc.), ottenendo dal CNEL una mappatura costantemente aggiornata dello stato della contrattazione collettiva di livello nazionale." Infine come precisato dal presidente del CNEL Tiziano Treu "Il codice unico è necessario è urgente per arginare il fenomeno della proliferazione di contratti pirata registratosi nel corso dell'ultimo decennio. Si tratta di un mondo ancora poco esplorato e che può avere conseguenze al momento non chiare sul sistema delle relazioni industriali." Leggi anche: |
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