Data: 26/04/2019 21:00:00 - Autore: Marina Crisafi

di Marina Crisafi - Fino a 20mila euro in 5 anni. A tanto ammonta la detrazione per i giovani sposi under35 a basso reddito che decidono di sposarsi in chiesa. È quanto prevede la proposta di legge che vede come primo firmatario il deputato Domenico Furgiuele (Lega) assegnata all'esame della Commissione finanze alla Camera (sotto allegata).

Una proposta, sottoscritta da altri 51 deputati, che non mancherà di far discutere per i paletti previsti: ossia il contributo solo per i riti religiosi e la conseguente esclusione delle unioni civili.

Matrimoni in calo del 34%

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In Italia nel 2016 si sono celebrati 107.873 matrimoni religiosi, di cui 33.250 al nord, 16.598 al centro e 58.025 al sud e nelle isole. Da questi dati parte la proposta di legge. Dati che si legge nella relazione al testo assumono un'importanza considerevole se si confrontano con il totale dei matrimoni religiosi in Italia nel 2006, cioè 162.364, di cui 54.968 al nord, 29.078 al centro e 78.588 al sud e nelle Isole.

"Abbiamo assistito, di fatto, a un crollo dei matrimoni religiosi pari a circa il 34 per cento, che in valore assoluto è pari a 54.491 nozze in meno nell'arco temporale di un decennio" scrivono i firmatari. I matrimoni religiosi non diminuiscono solo in termini assoluti, ma anche in base all'età in cui le giovani coppie riescono a sposarsi, con uomini in media di 2,3 anni più vecchi e donne di 2,5 anni.

Cambiamenti significativi nel corso degli anni si sono verificati anche nella scelta della tipologia di matrimonio, religioso o civile.

"Quest'ultimo è scelto da quasi una coppia su due: ad oggi le giovani coppie che prediligono il matrimonio civile rappresentano circa il 46,%". Le ragioni che allontanano le giovani coppie dall'altare e che le portano a prendere in considerazione solo ed esclusivamente il matrimonio civile sono molteplici e di natura differente, si legge ancora nella relazione al testo, ma molto si deve anche al fatto "che il matrimonio civile è di per sé una celebrazione meno onerosa rispetto al matrimonio religioso".

Bonus matrimonio: sgravi fino a 20mila euro

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Da qui, l'idea dell'introduzione del cosiddetto "bonus matrimonio" volto ad agevolare le giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso e che avranno la possibilità, a seguito del suddetto bonus, di usufruire della detrazione del 20% delle spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso quali: ornamenti in chiesa, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere, il servizio di coiffeur e di make-up, nonchè, il servizio del wedding reporter.

A chi spetta il bonus matrimonio

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I soggetti che possono usufruire di tale bonus sono le giovani coppie under 35 anni che hanno un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) riferito al reddito dichiarato al 31 dicembre 2018 non superiore a 23.000 euro e non superiore a 11.500 euro a persona.

Le spese detraibili connesse alla celebrazione del matrimonio religioso sono stabilite nella cifra massima di 20.000 euro e sono ripartite tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo.

Le spese devono state essere sostenute nel territorio dello Stato italiano per i matrimoni celebrati dal 1° gennaio 2019 e i beneficiari del bonus devono essere in possesso della cittadinanza italiana da almeno dieci anni.

Come ottenere il bonus

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La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello redditi persone fisiche). Per cui i pagamenti vanno effettuati con bonifico o con carta di debito o credito. Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.   

I documenti da conservare

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I documenti da conservare al fine di usufruire del bonus matrimonio sono la ricevuta del bonifico, la ricevuta di avvenuta transazione per quanto riguarda i pagamenti con carta di credito o di debito, la documentazione di addebito sul conto corrente e tutte le fatture di acquisto, riportanti la natura, la quantità e qualità dei beni e dei servizi acquistati.

La copertura finanziaria

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Per quanto concerne la copertura finanziaria del bonus matrimonio, considerando i dati Istat sul numero dei matrimoni celebrati nel 2016, agli oneri valutati in 65 milioni di euro per il 2019, in 75 per il 2020 e in 85 milioni a decorrere dal 2021, si provvederà "mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2019-2021, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2019, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali".


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