Data: 05/05/2019 15:30:00 - Autore: Lucia Di Palermo

di Lucia Palermo - "I figli al centro. Famiglie e mediatori insieme". E' il titolo del convegno scientifico nazionale organizzato dall'Aimef, Associazione Italiana Mediatori Familiari, che si svolgerà il 17 maggio, a partire dalle ore 9:30 presso la Sala Valente di via Freguglia 14 a Milano.

Il convegno Aimef

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Esperti del settore guideranno all'interno del mondo della mediazione, evidenziando il delicato ma fondamentale ruolo che svolge il mediatore familiare e la nuova funzione che ricopre all'interno della famiglia moderna.

Tra i relatori il Senatore Pillon, la Psicoterapeuta Dott.ssa Maria Rita Parsi, la Presidente di A.I.Me.F., Dott.ssa Federica Anzini.

Fin dalla sua nascita, la mediazione familiare è stata considerata uno strumento molto importante. Tuttavia, rispetto ad altri Paesi, l'Italia è in fortissimo ritardo sia nel riconoscerla che nel ricorrervi.

In Australia, California, Norvegia e Finlandia la mediazione è obbligatoria per legge. In Argentina, Brasile, Colombia e Slovenia lo è per tutti i tipi di controversie, non solo quelle familiari. In Belgio, Francia e Spagna, pur non essendo concepita come tale, è soggetta a forte sollecitazione da parte dei tribunali. In Inghilterra e Norvegia, infine, dev'essere obbligatoriamente suggerita dagli avvocati per poter poi essere anche imposta dal giudice.

L'importanza della mediazione

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La Mediazione familiare è uno dei metodi di soluzione delle controversie alternativo all'iter legale (ADR). Ha, tra i suoi principi e obiettivi, la natura compositiva del conflitto e la riorganizzazione delle relazioni familiari sia dal punto di vista relazionale, sia economico patrimoniale, in previsione o a seguito della separazione, del divorzio o della cessazione di un rapporto tra adulti, a qualsiasi titolo costituito. E' un intervento finalizzato al mantenimento del benessere dei figli, di prevenzione del disagio connesso all'evento separativo e all'esercizio della comune responsabilità genitoriale. Avendo quale obiettivo primario il mantenimento della comune responsabilità genitoriale non opera differenziazioni rispetto alle tipologie familiari ritenendo che tutti i figli abbiano il diritto alla continuità affettiva e relazionale con i propri genitori e ascendenti al fine della stabilità della propria identità personale.

La mediazione familiare è un percorso volontario che può essere sollecitato dai Magistrati e dai legali rappresentanti. Nel rispetto della volontarietà della scelta dei genitori, l'invito deve essere rivolto, se pur dalla Magistratura, in modo da non essere percepito come impositivo, giudicante e soggetto di valutazione. La mediazione familiare deve essere svolta da una figura professionale terza e imparziale, il Mediatore Familiare, il quale deve possedere una formazione specifica per intervenire nella delicata fase di riorganizzazione delle relazioni familiari prima, durante o dopo la cessazione di un rapporto di coppia, indipendentemente se costituita di fatto o di diritto. La Mediazione familiare presuppone la garanzia del segreto professionale e l'autonomia dal procedimento giudiziario affinché le parti raggiungano personalmente, rispetto ai bisogni ed interessi da loro stessi definiti, su un piano di parità, in un ambiente neutrale, un accordo direttamente e responsabilmente negoziato, con particolare attenzione ai figli.

I dati Istat

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L'Istat nell'Annuario Statistico Italiano edizione 2017 (un volume organizzato in 24 capitoli) evidenzia che sul fronte delle separazioni si passa dalle 89.303 del 2014 a 91.706 del 2015 mentre per i divorzi l'aumento è decisamente più marcato: da 52.355 salgono a 82.469, un'impennata dovuta soprattutto all'entrata in vigore a metà 2015 del divorzio breve. Lo spazio di mediazione è accessibile anche alle persone che vivono una conflittualità familiare non espressamente legata alla crisi o separazione della coppia (per es. conflitti genitori- figli, tra fratelli adulti, tra genitori che sono di fronte ad importanti scelte per i figli, ecc.).

Aimef: serve una legge

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"Negli ultimi anni c'è stata un grande incremento per la nostra professione, sia nei rapporti professionali con i magistrati, l'avvocatura, gli Enti e le Istituzioni, sia nella sua promozione e pratica" sottolinea Federica Anzini, Presidente di A.I.Me.f. "Ma è ancora troppo poco: oggi è chiaro che il mediatore familiare sia un professionista autonomo con competenze trasversali, e l'approvazione di una legge che riconosca la nostra professione è urgente e necessaria. La nostra è una realtà trentennale che si è diffusa sull'intero territorio nazionale, nei Servizi Pubblici e privatamente, con risultati più che soddisfacenti per coloro che ne hanno usufruito. Su 100 coppie di genitori che si rivolgono alla mediazione familiare, l'80% raggiunge un accordo.La piena affermazione della mediazione familiare potrà garantire ai minori di età una esposizione contenuta ai conflitti cronici e la loro migliore crescita, ed è su questo che dobbiamo lavorare".


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