Data: 16/05/2019 12:00:00 - Autore: Valeria Zeppilli

di Valeria Zeppilli – Le frodi carosello sono una tipologia di reato fiscale, particolarmente diffuso in alcuni settori, come ad esempio quello delle auto e dei telefoni.

Vediamo in cosa consistono e come sono sanzionate dal nostro ordinamento.

Indice:

Frodi carosello: cosa sono

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Le frodi carosello, sostanzialmente, vengono poste in essere eseguendo dei passaggi di beni tra diverse società appartenenti a diversi Stati, con il fine di evadere le tasse, in particolare l'Iva.

In tal modo, i predetti beni possono essere posti sul mercato a prezzi vantaggiosi rispetto a quanto avverrebbe se agli stessi fosse applicata l'imposta sul valore aggiunto.

Vai alla guida Imposta sul valore aggiunto (IVA)

Frode carosello e reverse charge

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Alla base di tale comportamento vi è la normativa che regola l'applicazione dell'Iva sugli scambi comunitari.

A tali operazioni si applica infatti il cd. reverse charge, che prevede che l'Iva non venga addebitata in fattura ma che sia poi l'acquirente a dover integrare il documento pagando l'imposta al fisco del suo paese, secondo l'aliquota ivi vigente. L'autofattura va poi inserita nel registro degli acquisti e in quello delle fatture emesse.

Quindi, il venditore deve limitarsi a emettere la fattura senza Iva, inserendo l'apposita dicitura che indica che si tratta di operazione soggetta al reverse charge (in Italia, quindi, occorre indicare: "Operazione soggetta al reverse charge ex art. 17, comma 6, lettera a-ter, DPR 633/72 - applicazione dell'IVA a carico del destinatario della fattura - Operazione esente da imposta di bollo e senza addebito dell'IVA ex art. 17 DPR 633/72").

Vai alla guida Reverse charge: cos'è e come funziona

Il meccanismo delle frodi carosello

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Il meccanismo delle frodi carosello si realizza proprio sfruttando il reverse charge e utilizzando delle società fittizie (cd. cartiere), interposte all'interno di un'operazione commerciale, al fine di far sorgere un diritto (in realtà inesistente) a detrarre l'Iva sugli acquisti.

Esempio di frodi carosello

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Per essere più chiari, cerchiamo di fare un esempio.

Vi è un fornitore comunitario che deve vendere un bene a una società italiana. In tale operazione viene frapposta una società cartiera italiana, fittizia.

Questa acquista il bene dal fornitore comunitario in regime di reverse charge, quindi senza Iva.

Subito, rivende il bene all'altra società italiana, effettiva, applicando l'Iva ordinaria al 22%, che però non viene versata. La società cartiera non presenta neanche la dichiarazione dei redditi, ma agisce al solo fine di creare fatture per operazioni inesistenti.

Il reale acquirente nazionale, tuttavia, può comunque detrarre l'Iva ottenendo quindi un credito Iva indebito.

I beni, in realtà, non circolano effettivamente tra un soggetto e un altro, ma solo teoricamente, attraverso dei documenti fittizi.

La posizione più rischiosa è quella delle società carosello che, proprio per tale ragione, vengono di norma intestate dagli ideatori della frode a dei soggetti nullatenenti, pagati per prestarsi a tale meccanismo e denominati, in gergo, teste di legno.

Perché si parla di frodi carosello

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Il termine frodi carosello deriva dal fatto che, spesso, il meccanismo appena descritto si ripete, in realtà, con passaggi tra più società fittizie, fino a che il bene, dall'acquirente finale di uno Stato UE, finisce per tornare all'originario cessionario di un altro Stato Ue, che fa poi ripartire il giro, come una sorta di carosello.

Frodi carosello: le sanzioni

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Le frodi carosello sono aspramente sanzionate sia dalla normativa nazionale che dall'ordinamento europeo.

Nel dettaglio, in Italia trovano applicazione le conseguenze previste dal decreto legislativo numero 74/2000 per i reati tributari. In particolar modo, ci si riferisce al reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti, punito con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni (vai alla guida Falsa fatturazione: quando scatta il reato).

A livello europeo, la lotta alle frodi carosello è affidata ad apposite istituzioni, come ad esempio l'OLAF, al quale è affidato il compito di indagare sui casi di frode ai danni del bilancio dell'UE e sui casi di corruzione e grave inadempimento degli obblighi professionali all'interno delle istituzioni europee e di elaborare la politica antifrode per la Commissione europea.


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