Data: 28/05/2019 16:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – Gli iscritti agli Albi dei dottori commercialisti ed esperti contabili sono abilitati alla trasmissione all'Inps dei documenti relativi alla richiesta di assegni per il nucleo familiare (ANF) dei lavoratori amministrati.

E la conferma arriva dalla stessa Inps, con una comunicazione ufficiale del 24 maggio 2019, al Cndcec (in allegato il comunicato). Si tratta di una novità attesa da tempo e nel segno della semplificazione dopo che l'Inps, con decorrenza 1° aprile 2019, ha disposto che le domande di assegno per il nucleo familiare dei lavoratori dipendenti del settore privato (ad esclusione del settore agricolo), siano inoltrate esclusivamente per via telematica. La nuova modalità di presentazione può avvenire online per i lavoratori in possesso di pin dispositivo o Spid, ovvero per i titolari della carta nazionale dei servizi, o, infine, avvalendosi dei servizi di patronati o professionisti abilitati.

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Anf: invio anche dai commercialisti

La novità relativa all'abilitazione di commercialisti ed esperti contabili parte dal fatto che in origine, sembrava che l'apertura dell'Inps all'inoltro di questa documentazione tramite patronato, fosse l'unica prevista, escludendo da questa possibilità a commercialisti ed esperti contabili, o anche gli avvocati. Segnalazioni e richieste pervenute hanno spinto l'Istituto a un dietro front riguardo l'esclusività data ai patronati in materia Anf. Nello specifico, nonostante la normativa vigente nonché la prassi comune, prevede in capo ai patronati l'istituto dell'assistenza dei lavoratori in materia previdenziale ed anche assistenziale, per quanto concerne gli Anf, tali prestazioni vengono erogate a cura dei datori di lavoro che devono essere in prima persona coinvolti nella pratica di raccolta, facendo tutto da soli o avvalendosi dei loro intermediari abilitati, cioè proprio i commercialisti e gli esperti contabili. Considerati questi sviluppi, «l'Inps ritiene quindi possibile, aspettando una eventuale integrazione normativa, ipotizzare, oltre alla modalità di presentazione della domanda in questione, la ricezione e successiva trasmissione all'Istituto delle domande dei lavoratori dipendenti da parte dei datori di lavoro o dei propri intermediari abilitati, tra cui anche i commercialisti». Secondo il consigliere nazionale dei commercialisti delegato alla materia, Roberto Cunsolo, infine, riporta Italiaoggi, «un sorprendente comunicato dei Consulenti del Lavoro lasciava intendere che solo quella fosse la categoria abilitata alla trasmissione dei documenti relativi all'ANF. E' evidente, invece, che l'Inps si rivolge di norma a tutti gli intermediari abilitati, tra cui ci sono ovviamente sempre i commercialisti. L'accoglimento delle istanze della categoria in materia di ANF si muove del resto in sintonia con l'importanza del ruolo svolto dai commercialisti nelle attività di amministrazione e gestione del personale, evidenziate dal grande numero dei professionisti che presidiano l'area lavoro. Sul territorio nazionale, infatti, operano 22.264 commercialisti accreditati sul portale telematico Inps, che assistono in delega aziende per un numero di 981.412 posizioni contributive per le quali inviano le denunce telematiche mensili Emens».


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