Data: 17/08/2006 - Autore: Cristina Matricardi
Con il Decreto Legislativo n. 151 del 25 luglio 2005 l'Italia ha recepito la direttiva 2002/96/CE. Televisori, computer, monitor, lampade, esauriscono presto il proprio ciclo di vita diventando una nuova forma di spazzatura elettronica con un nome: RAEE (acronimo di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). A livello europeo le normative riguardanti i RAEE fanno tutte riferimento alla suddetta direttiva comunitaria. Nel provvedimento è stato quindi stabilito che tutti i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche dovranno sottostare agli obblighi stabiliti dall'articolo 13 del decreto 151/05. Il provvedimento impone la limitazione e l'eliminazione di alcune sostanze presenti nei RAEE. Dal 1° luglio 2006 sono infatti banditi piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bifenili polibromurati e etere di difenile polibromurato ed è stato stabilito che entro il 31 dicembre 2008, dovrà essere raggiunta la soglia di almeno 4 Kg l'anno pro capite di RAEE ottenuto tramite raccolta differenziata. Per i rifiuti informatici e della telefonia, il decreto impone ai produttori entro il 31 dicembre 2006, una percentuale di recupero pari almeno al 75% del peso medio per apparecchio, nonché una percentuale di reimpiego e di riciclaggio di componenti, di materiali e di sostanze pari almeno al 65% del peso medio per apparecchio. I produttori di apparecchi elettrici ed elettronici non potranno vendere prodotti contenenti sostanze pericolose, dovranno offrire tutti gli strumenti necessari per un corretto smaltimento degli apparecchi elettronici e avranno l'obbligo di predisporre la raccolta separata dei RAEE, demandandola a terzi oppure consorziandosi.
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