Data: 19/08/2006 - Autore: Cristina Matricardi
Lo scorso 14 luglio, l'Inail ha presentato il Rapporto annuale 2005. L' obiettivo che ci si pone è quello di fornire dati oggettivi sul fenomeno infortunistico, contestualizzati rispetto al panorama dell'occupazione e degli andamenti storici. Il Rapporto offre una visione storica che consente di capire quale sia oggi la situazione degli infortuni in Italia. Dai dati raccolti si evince che nel dopoguerra (ovvero nella prima metà degli anni Cinquanta), si registravano ogni anno oltre 3.000 morti per infortuni sul lavoro. Questo dato si è trascinato fino alla metà degli anni Settanta. Dopo il 1975 il fenomeno comincia lentamente ma progressivamente a decrescere, pur mantenendosi generalmente al di sopra dei 2.000 casi per tutti gli anni Ottanta e Novanta: ancora nel 1990 i morti erano oltre 2.400. Si ha un più significativo decremento del fenomeno a partire dal decennio successivo: nel 2000 si contano 1.400 vittime del lavoro; nel 2005 gli infortuni mortali scendono a 1.206. Oggi si registrano meno vittime e conseguentemente meno drammi umani e sociali, e minori costi economici per il Paese.
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