Data: 22/06/2019 17:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – Tempi duri anche per i Caf. Secondo una segnalazione fatta dalla Consulta dei Caf, mentre da un lato aumentano i casi di compilazione online, dall'altro si registrano tagli per i compensi.

Consulta dei Caf, tagli ai compensi

Tagli che si sostanzierebbero in 30 milioni in meno rispetto al 2018, e progressiva crescita delle dichiarazioni online, come riporta il Sole 24 Ore. Nel 2018 le dichiarazioni on line erano state 2,73 milioni mentre quest'anno il trend indica una crescita del 13-14%. Fino ad oggi le presentazioni on line sono state 1,8 milioni ed è probabile che possano arrivare fino a tre milioni. Alla data del 14 giugno (c'è tempo per presentare le dichiarazioni fino al 23 luglio e nel 2018 le presentazioni tramite Caf erano state 17,6 milioni) i Caf hanno lavorato 10,3 milioni di 730 a fronte di 10,5 nello stesso periodo del 2018. In sostanza il compenso per ogni pratica da parte dello Stato dovrebbe essere di 15 euro più Iva quindi il taglio rispetto a quanto si avrebbe con il compenso pieno è del 40%. Si arriva a questo poiché mentre è fissato un compenso per pratica c'è anche un tetto massimo che si è ridotto negli ultimi 4 anni di 100 milioni (in attesa della crescita delle dichiarazioni online). A fronte del mancato decollo delle dichiarazioni online si è ridotto quindi il compenso medio per pratica.

Gli altri dati diffusi dalla Consulta dei Caf

Tra i dati forniti dalla Consulta dei Caf ci sono quelli sull'Isee, che hanno registrato un forte aumento: sono oltre 5,3 milioni le richieste avanzate ai Centri di assistenza fiscale di elaborazione dell'indicatore della situazione economica fino al 16 giugno, una crescita di oltre 1,1 milioni di richieste rispetto al 30 giugno dello scorso anno. Si tratta di una progressione del 26% causata soprattutto dalle norme sul Reddito di cittadinanza e sul cosiddetto "saldo e stralcio". L'indicatore della situazione economica è basilare sia per potere fare domanda del sussidio contro la povertà del Governo gialloverde, sia per accedere al "saldo e stralcio" delle cartelle, ossia la riduzione delle somme dovute, per i contribuenti in "grave e comprovata difficoltà economica".


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