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Data: 21/06/2019 11:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate di Annamaria Villafrate - E' lunga ben 6 pagine la lettera (sotto allegata) che il premier Conte ha inviato all'UE per chiedere un ripensamento sulla procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia. Richiesta a cui Moscovici risponde secco: "Prenderemo anche in considerazione la risposta di Conte, ma in questo momento una procedura per debito e' giustificata, quindi andiamo a lavorare, in maniera costruttiva, per evitarla. Ma non lo si fa attraverso scambi, commenti sulle regole: lo si fa sul rispetto delle regole che sono intelligenti e favoriscono la crescita." Vediamo cosa dice in sintesi la missiva del premier.
Obiezioni alle politiche di austerità[Torna su]
Conte apre la lettera all'Europa mettendo in evidenza come il progetto di integrazione europeo del dopoguerra rischi di essere compromesso dalla mancanza di unità e coesione strategica, che rende difficile "sostenere il peso della competizione globale". Il progresso tecnologico e le nuove traiettorie demografiche richiedono un ripensamento. "La società civile mostra crescenti segnali di insofferenza … che ha le sue origini nelle politiche di austerità applicate nell'ultimo decennio." Continuare in questo modo, prosegue il Premier, non fa che allontanare i cittadini dalle istituzioni e generare instabilità sociale. Una disoccupazione strutturale come quella attuale non è accettabile, essa danneggia gli Stati e priva milioni di persone di un futuro. La fase costituente[Torna su]
Tutti questi problemi devono portare a un ripensamento delle politiche europee. Occorre aprire una "fase costituente" per favorire crescita e stabilità in modo equilibrato, senza penalizzare uno per sorreggere l'altro obiettivo. Del resto, evidenzia il premier, l'esempio della Grecia dimostra chiaramente che le politiche improntate al solo "rigoroso rispetto delle regole di bilancio" non fanno altro che alimentare rancore e allontanare le istituzioni dalle periferie. E' necessario prevedere "un'assicurazione sociale contro la disoccupazione" e "un salario minimo garantito." L'Italia e il rispetto delle regole[Torna su]
L'Italia, in quanto paese fondatore dell'unione, precisa Conte "avverte la piena responsabilità di coltivare un dialogo aperto e costruttivo con la Commissione". Come avvenuto nel 2018 quando ha dovuto mettere mano alla legge di bilancio per renderla conforme agli standard europei. L'Italia non intende venire meno al rispetto delle regole, è necessario tuttavia rivedere la governance economica dell'Eurozona per garantire "in modo stabile e duraturo, il benessere economico e sociale dei popoli." Il Premier evidenzia come "Il quadro di finanza pubblica dell'Italia è coerente con il rispetto, per il 2019, delle regole del braccio preventivo del Patto di stabilità e crescita." Non solo, prevede per il 2019 un saldo più positivo di quella prospettato dalla Commissione e dallo stesso Governo, con l'impegno di presentare i dati precisi nelle sedi opportune. In ogni caso, l'obiettivo per il 2020 è di raggiungere "un miglioramento di 0,2 punti percentuali nel saldo strutturale di bilancio". Il Governo terrà conto, nella predisposizione del documento di bilancio per il 2020, delle segnalazioni del Parlamento relative alla riforma dell'IRPEF e all'adozione di misure idonee a evitare aumenti delle imposte indirette. Conte segnala l'obiettivo da parte dell'Italia di voler ridurre il peso del debito sul Pil, consapevole dei rischi che un ammanco così elevato comporta. Critiche ai paradisi fiscali europei e alla procedura d'infrazione[Torna su]
Il premier mette in evidenza come, la solidarietà tanto auspicata a livello europeo sia poi contraddetta da quei paesi che, attraverso politiche fiscali di favore, non fanno che attrarre investimenti e ricchezza solo sui loro territori, danneggiando così gli altri Stati dell'Unione. Condotte "che certamente non sono meno destabilizzanti per il benessere dei cittadini europei di quanto non lo sia un elevato debito pubblico." In un quadro del genere Conte evidenzia come l'Italia non si sia mai sottratta ai propri obblighi di solidarietà, fornendo aiuto agli Stati membri in difficoltà e mantenendo fino al 2009 un saldo primario "superiore a quello della media dell'Eurozona." Tutto questo, secondo Conte, dovrebbe portare a riconsiderare l'avvio di una procedura d'infrazione proprio nei confronti dell'Italia. Proposte finali[Torna su]
Queste quindi le proposte conclusive di Conte:
Tagli a reddito di cittadinanza e quota 100?[Torna su]
All'indomani della lettera di Conte si sprecano previsioni, notizie e anticipazioni, soprattutto su un possibile taglio del reddito di cittadinanza e di quota 100 per ripianare il deficit e scampare alla procedura sanzionatoria. In realtà dalle parole di Tria emerge altro, ovvero che si prevede un ricorso al reddito di cittadinanza e a quota 100 inferiore alle aspettative, che potrebbe far risparmiare dai 3 ai 4 miliardi di spesa nel 2020. Somme quindi che, in quanto risparmiate, verrebbero impiegate probabilmente per diminuire il deficit, con grande gioia dell'UE. |
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