Data: 26/06/2019 10:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax � Da luglio 2019 il processo tributario telematico diventa un obbligo e non pi� un'opzione facoltativa nonostante le situazioni tecnico�burocratiche da risolvere.

Processo telematico tributario, avviamento con poco sprint

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L'obbligo di ricorso online (con l'eccezione dei contribuenti che si vorranno difendere da soli per liti fiscali fino a 3mila euro di valore) scatter� dal 1� luglio. Secondo i dati della Giustizia tributaria del Mef, (fino al 30 marzo scorso), nel quarto trimestre 2018 (fase sperimentale per il processo) il 57% degli atti processuali collegati alle controversie pervenute nei due gradi di giudizio � stato depositato usando il canale telematico (il 23% degli atti introduttivi, il 49% delle controdeduzioni e il 65% degli altri atti processuali). Resta fuori un 43% degli atti.

Ptt, i primi dati

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Tuttavia, i dati 2018 della Giustizia tributaria, riportati dal Sole24Ore, raccontano di un processo gi� iniziato: il 18,4% tra ricorsi in primo grado e appelli in secondo sono stati fatti col Sistema informativo della giustizia tributaria. E ancora, 38.614 fascicoli sul totale dei 210.322 complessivamente depositati nel 2018. Per i ricorsi online in Commissione tributaria provinciale, il primo passo online � percentualmente pi� basso (17,9). In altri ambiti per� il processo tributario telematico sembra che abbia fatto altri passi: se si guardano i numeri di controdeduzioni e gli altri atti, si arriva al 42,3% quindi 790.713 depositi su un totale di 1.865.595. Tra i professionisti che hanno maggiormente utilizzato il Ptt, in primis, ci sono gli avvocati (4.850) e i commercialisti (2.000): il 93,7% del totale (7.314). A livello territoriale, il maggior numero di difensori gi� avvezzi alle modalit� digitali si trovano in Campania (1.852 pari al 25,3% del totale), Lazio (1.205 pari al 16,5% del totale), Sicilia (750 pari al 10,3%) e Lombardia (710 pari al 9,7%).

L'effetto pace fiscale

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In totale, le controversie pendenti, del valore di 42,9 miliardi tra primo e secondo grado, diminuiscono (-10,3% sul 2017) ma lo scorso anno si � assistito a una ripresa del contenzioso in ingresso in primo grado (+3,1%). Tuttavia si � registrata una riduzione del valore delle liti presentate del 14,9% (ossia 4,2 miliardi in meno). Secondo il Mef la riduzione �si concentra nelle controversie con valore superiore a un milione di euro e pu� correlarsi all'utilizzo degli strumenti deflattivi e alle definizioni agevolate� previste dal decreto fiscale collegato alla manovra 2019. Sicuramente, una buona parte si deve alla pace fiscale.

Processo tributario telematico, cosa c'� da fare

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Diverse le perplessit� degli avvocati, secondo i quali una serie di contenuti del nuovo rito sarebbero da rivedere poich� appesantiscono in modo inutile gli adempimenti nella fase di deposito degli atti processuali. Le maggiori pressioni vengono dall'Uncat, l'Unione nazionale camere avvocati tributaristi e riguardano in particolare: l'attestazione di conformit� di atti e documenti diversi dalla procura a cui sarebbero tenuti i legali; l'interpretazione autentica della norma sulla scelta del rito nel regime facoltativo; e ancora situazioni transitorie (come quella dei ricorsi notificati in mediazione fino al 30 giugno che comportano la costituzione in giudizio dopo). A queste si somma una questione "politica" ovvero l'apparato informatico relativo al processo tributario telematico sar� gestito dal ministero dell'Economia, ci si trova di fatto dinanzi a un caso di gestione delle regole ad opera di una delle parti del processo. Il pericolo � di incappare in scarsa imparzialit� e qualcuno potrebbe sollevare la questione dinanzi alla Corte di giustizia europea.


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