Data: 03/07/2019 05:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

di Annamaria Villafrate - Con lo scivolo previsto dal decreto crescita, i lavoratori a cui mancano 5 anni per il diritto alla pensione, possono smettere di lavorare.

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Effetto dei contratti di espansione adottati in via sperimentale per il 2019 e il 2020, finalizzati a garantire il turnover nelle aziende che impiegano pi� di 1000 dipendenti con lavoratori pi� giovani e pi� competenti dal punto di vista tecnologico. Un tentativo per immettere nuova linfa e riorganizzare le aziende, anche dal punto di vista tecnologico, per renderle pi� efficienti e competitive.

I contratti di espansione

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Il decreto crescita punta a immettere nuove forze lavorative nelle aziende, con competenze anche nel settore tecnologico, attraverso misure in grado di agevolare l'uscita dal lavoro di coloro a cui manca poco per andare in pensione. La norma del decreto crescita che sostituisce i vecchi contratti di solidariet� espansiva con i nuovi contratti di espansione prevede la riorganizzazione delle imprese che impiegano pi� di 1000 dipendenti per renderle al passo con il progresso tecnologico.

Un restyling che richiede nuova linfa, ovvero lavoratori pi� giovani e con competenze tecnologiche pi� avanzate. Da qui la previsione della possibilit�, per le imprese, di avviare una procedura di consultazione finalizzata a stipulare un contratto di espansione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e le associazioni sindacali.

Contratto di espansione di natura gestionale che deve indicare:

  • "il numero dei lavoratori da assumere e l'indicazione dei relativi profili professionali compatibili coni piani di reindustrializzazione o riorganizzazione;
  • la programmazione temporale delle assunzioni;
  • l'indicazione della durata a tempo indeterminato dei contratti di lavoro, compreso il contratto diapprendistato professionalizzante;
  • relativamente alle professionalit� in organico, la riduzione complessiva media dell'orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati, nonch� il numero dei lavoratori" a cui mancano ancora 5 anni per andare in pensione, per i quali � prevista l'uscita anticipata dal lavoro.

Chiaro quindi l'intento della norma, garantire il turn over dei dipendenti anziani, a cui manca poco per andare in pensione, con nuova forza lavoro.

I requisiti per lo scivolo pensionistico

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Detto questo vediamo cosa prevede la norma sui contratti di espansione per i lavoratori pi� anziani. In pratica essa prevede che possono andare in pensione i lavoratori a cui mancano non pi� di 60 mesi per conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia e che hanno maturato il requisito minimo contributivo.

In breve possono andare in pensione grazie ai contratti di espansione:

  • i lavoratori a cui mancano ancora 5 anni per conseguire il relativo diritto al trattamento pensionistico;
  • a condizione che abbiano maturato il requisiti minimi contributivi.

Per chi non ha maturato questi requisiti la norma prevede la possibilit� di chiedere una riduzione dell'orario di lavoro, nel limite del 30% .

In ogni caso, precisa la norma, le condizioni previste nell'ambito di accordi di non opposizione devono accettate dai lavoratori, i quali devono esprimere al riguardo un esplicito consenso per iscritto allo scivolo.

Quanto spetta con lo scivolo

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La possibilit� per il datore di lavoro di assumere nuovi dipendente a fronte della possibilit� di ricorrere allo scivolo per i dipendenti pi� anziani ha un onere per il datore di lavoro, il quale deve riconoscere al dipendente, per tutto il periodo e fino al raggiungimento del primo diritto a pensione, e a fronte della risoluzione del rapporto di lavoro, un'indennit� mensile, se spettante comprensiva dell'indennit� NASpI, commisurata al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro, come determinato dall'INPS.

Se poi il primo diritto a pensione � quello previsto per la pensione anticipata, il datore di lavoro versa anche i contributi previdenziali utili a conseguire il diritto, ad eccezione del periodo gi� coperto dalla contribuzione figurativa dopo la risoluzione del rapporto di lavoro.

La prestazione quindi, a regola, viene pagata dall'azienda, ma essa potr� essere riconosciuta anche attraverso fondi di solidariet� gi� costituiti o in corso di costituzione, senza la necessit� di modificare i relativi statuti.

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