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Data: 03/07/2019 15:30:00 - Autore: Gabriella Lax di Gabriella Lax – Arrivano le proposte di legge per la cosiddetta "Gravidanza solidale". Le proposte mirano ad andare incontro a chi come raccontano le storie di Maria Sole e Maria Laura, affette dalla sindrome di Mayer Rokitansky Kuster Hauser, "cercano una mamma per diventare mamma".
Due proposte di legge per la "Gestazione per Altri solidale"Una proposta alternativa, come evidenzia una nota dell'associazione, compatibile e complementare, è stata elaborata anche dal portale di informazione giuridica Articolo29. Grazie al lavoro di giuristi, medici, esperti, l'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica con l'associazione Certi Diritti, e Famiglie Arcobaleno, ha ultimato una proposta/disegno di legge finalizzata a disciplinare il percorso di Gestazione per Altri solidale (GPA). «Dopo la presentazione di un primo testo sul tema nel 2016 – si legge - il lavoro di perfezionamento è continuato grazie ad un tavolo permanente a cui hanno collaborato: l' avv. Ida Parisi, esperta in problematiche giuridiche sulla Gpa; il dott. Bruno De Filippis, esperto di diritto di famiglia; Francesca Re, penalista, esperta di diritto comparato; Marina Mengarelli, sociologa; Carlo Flamigni, tra i padri della PMA nel nostro paese; Domenico Danza, ginecologo che nel 1994 realizzò la prima GPA madre-figlia nel nostro paese, la seconda al mondo; Leonardo Monaco e Yuri Guaiana per la parte LGBT per Certi Diritti; importanti le esperienze dell'associazione Famiglie Arcobaleno con Marilena Grassadonia e la collaborazione di Giulia Perrone, che ha coordinato invece un lavoro sul tema in risposta ad una call in sede ONU. Questo gruppo di lavoro si è confrontato con Angelo Schillaci e Marco Gattuso di Articolo 29 ritenendo che la proposta che avevano elaborato fosse a completamento di un lavoro che può essere congiunto». Le richieste fatte al Parlamento riguardano da un lato di normare le modalità di accesso per la realizzazione di una tecnica di fecondazione medicalmente assistita alla base di un percorso che consente di avere un figlio a chi non può. E, inoltre, viene chiesto l'intervento dell'organo legislativo in nome progresso scientifico e culturale che oggi riconosce nella gestazione per altri una concreta possibilità di un figlio. Entrambe le proposte sono state presentate in questi giorni a Roma presso la Sala Santi della Cgil Nazionale. Per le persone che, per patologie gravissime, non possono avere figli «le tecniche di fecondazione medicalmente assistita – evidenzia l'Avv. Filomena Gallo segretario dell'associazione Luca Coscioni - hanno fornito risposte: la Gestazione per altri. Il dibattito su questo tema spesso è violento e di chiusura, ma riteniamo che solo con una norma adeguata si possa agire contro ogni forma di abuso e illegalità, evitare discriminazioni e violazioni dei diritti fondamentali». Chiarisce ancora Gallo che si tratta di una proposta che si basa «sul concetto di solidarietà tra un genitore naturalmente fertile e un altro altrimenti impossibilitato da condizioni di fatto che configurano l'impossibilità di una gravidanza. Nello specifico – afferma - si prevedono una serie di tutele volte ad assicurare che le parti ricevano adeguato monitoraggio medico e siano consapevoli e rispettose della reciproca situazione sociale, economica e giuridica. Affermiamo il diritto umano alla scelta, all'autodeterminazione e alla felicità offerto nel pieno rispetto di tutte le persone e di tutti gli altri diritti umani coinvolti, compreso quello alla scienza, contro qualsiasi forma di sfruttamento e abuso. Centrale nella proposta normativa è la disciplina relativa allo status del minore nato in seguito a GPA e alla redazione del suo atto di nascita. Riteniamo che solo una normativa adeguata possa evitare abusi, illegalità, situazioni che invece i proibizionismi determinano».
"Gestazione per Altri solidale", gli otto articoli della propostaLa proposta si dipana in otto articoli che specificano nel particolare ogni espressione tecnica in modo da evitare interpretazioni distanti dalle intenzioni dei proponenti o del legislatore. Vengono perciò enucleati i criteri soggettivi obbligatori per la gestante e per i genitori intenzionali e insieme anche gli obblighi e i diritti relativi alle parti che accedono a tale percorso, compresi quelli di manifestazione e revoca del consenso; la possibilità, per la gestante per altri, di ricorrere all'interruzione di gravidanza entro i primi 90 giorni. Stabilito l'obbligo in capo ai genitori intenzionali di stipulare una polizza assicurativa in favore della gestante. Per superare ogni ostacolo al riconoscimento dello status filiationis dei minori nati in seguito a GPA, anche all'estero, il testo suggerisce l'eliminazione di tale percorso dall'alveo dei delitti contro lo stato di famiglia così come dei delitti sulle falsità personali previsti dal codice penale italiano. I minori nati in seguito a GPA dovrebbero acquisire sin dal trasferimento in utero dell'embrione, lo status di figli legittimi o legalmente riconosciuti del genitore o dei genitori ricorsi a GPA, nominati e indicati come genitore/i nell'atto di nascita, senza alcun riferimento alle circostanze con le quali è avvenuto il concepimento e la gestazione. Viene lasciata alla discrezionalità delle parti la decisione relativa all'eventuale mantenimento dei contatti con la gestante anche dopo la nascita dei minori, sempre alla luce di una analisi del caso concreto e nell'ottica di tutela del benessere psico-fisico dei nati. |
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