Data: 11/07/2019 16:00:00 - Autore: Redazione

di Redazione – La concertazione è una pratica di governo attraverso la quale le principali scelte economiche del paese sono prese a seguito di una consultazione preventiva delle parti sociali e quindi all'esito di un accordo tripartito.

Caratteristica della fine del novecento, nel corso degli anni duemila la concertazione è stata gradualmente superata.

Indice:

Obiettivo della concertazione

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L'obiettivo della concertazione sociale è quello di arrivare a stabilire le regole fondamentali e le scelte principali della politica economica del paese attraverso un sistema democratico fondato sulla consultazione e la decisione comune, il tutto basato su un'economia di mercato.

Le parti della concertazione

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Si è detto che la concertazione prevede la consultazione, da parte del Governo, delle parti sociali.

Soprattutto si fa riferimento ai sindacati, ma parti della concertazione sono anche le associazioni di categoria e le associazioni del terzo settore.

Oggetto della concertazione

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L'oggetto principale della concertazione è rappresentato da tematiche salariali e relative al mercato del lavoro, alla contrattazione collettiva e alla previdenza sociale.

Tuttavia, la concertazione ha riguardato anche scelte di politica economica e, in particolare, di politica fiscale e di finanza.

Concertazione decentrata

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La concertazione non è solo una pratica svolta a livello centrale ma essa si è sviluppata anche a livello decentrato.

In tal caso, a interloquire con le parti sociali non è il Governo ma sono le Regioni e gli Enti locali.

Anche l'oggetto è differente, riguardando tematiche decentrate, primi tra tutti lo sviluppo del territorio e la sanità pubblica.

Concertazione: evoluzione e declino

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Si è detto che la concertazione ha caratterizzato l'ultima fase del secolo scorso e che non ha trovato altrettanta fortuna negli anni duemila.

Volendo scendere più nel dettaglio della storia di tale pratica di governo, il suo periodo d'oro è rappresentato dagli anni novanta del novecento, pur se essa aveva caratterizzato anche i decenni precedenti.

Alla concertazione è dovuta in particolare la politica dei redditi dell'epoca e il conseguente abbattimento del tasso di inflazione e dei tassi di interesse.

Il protocollo del 1993

Fondamentale è il protocollo del 23 luglio del 1993, che può essere considerato il documento di riferimento della concertazione sociale in Italia e che è frutto proprio di tale pratica di governo.

In esso, tra le altre cose, vengono fissate alcune regole della contrattazione collettiva e vengono date delle nuove linee alla politica dei redditi.

Il patto di Natale del 1998

Altro documento fondamentale è rappresentato dal patto di Natale del 1998, con il quale ci si è posti l'obiettivo di definire una nuova fase della concertazione, anche se in realtà, nei fatti, esso non è stato altro che una conferma della validità del precedente modello, ad eccezione della maggiore rilevanza attribuita allo sviluppo economico e alla crescita dell'occupazione attraverso una nuova politica dei redditi.

Con il patto di Natale viene poi istituita la Commissione permanente di concertazione.

Dialogo sociale e crisi irreversibile della concertazione

Con l'avvento del nuovo secolo, la concertazione ha lasciato il passo a quello che viene definito dialogo sociale, caratterizzato dall'istituzione, da parte del governo, di due tavoli separati (uno con i sindacati e uno con le associazioni dei datori di lavoro) e, quindi, dal bilateralismo in luogo del trilateralismo che aveva caratterizzato la precedente esperienza.

Tale pratica, tuttavia, non ha mai preso piede e, dopo un tentativo di far ritornare in auge la concertazione con il protocollo sul welfare del 2007, quest'ultima è entrata definitivamente in una crisi da molti considerata irreversibile.


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