Data: 25/07/2019 23:30:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax � La procura di Agrigento contesta la scarcerazione di Carola Rackete, comandante della nave "Sea watch", attraccata a Lampedusa col suo carico di migranti, nonostante i divieti di legge. E si torna a discutere di un tema che aveva diviso il Paese e ha suscitato l'ira del ministro dell'Interno Matteo Salvini.

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Procura contesta la scarcerazione della Rackete

Secondo il ricorso dei giudici di Agrigento, il comandante della "Sea watch", come riporta Adnkronos, avrebbe dovuto essere arrestata perch� �i titoli di reato consentivano l'arresto, esisteva lo stato di flagranza e venivano rispettati i termini di legge�. La sua scarcerazione sarebbe stata �una conclusione contraddittoria, errata e non adeguatamente motivata� riferiscono il Procuratore Luigi Patronaggio, insieme ai pm della Procura di Agrigento nel ricorso presentato in Cassazione contro la mancata convalida dell'arresto decisa dal gip Alessandra Vella. Come scrivono i pm, il gip nell'ordinanza datata luglio �avrebbe dovuto verificare se rispetto alla condotta contestata� alla comandante �il dovere di soccorso invocato potesse avere efficacia scriminante�. Ancora, come riporta l'agenzia, nell'ordinanza �si rileva il vizio di violazione di legge e la mancanza di motivazione, in quanto l'ordinanza impugnata non ha valutato correttamente i presupposti della misura pre-cautelare adottata nelle forme con le quali � chiamata a farlo, procedendo all'erronea non convalida dell'arresto in questione�. Secondo i giudici il gip si sarebbe solo limitato �ad affermare tout court che legittimamente Carola Rackete avesse agito poich� spinta dal dovere di soccorrere i migranti. L'impostazione offerta dal gip sembra banalizzare gli interessi giuridici coinvolti nella vicenda e non appare condivisibile la valutazione semplicistica offerta dal giudicante�. Ne consegue che la scarcerazione risulta �errata in ragione della tipologia di controllo che egli � chiamato ad effettuare in sede di valutazione di legittimit� dell'arresto in flagranza operato dalla Polizia giudiziaria � e, sostiene ancora la Procura - Nel corpo motivazionale dell'ordinanza impugnata il Giudice ha ritenuto di non convalidare l'arresto, senza per� nulla argomentare n� sulla ragionevolezza dello stesso n� sulla manifesta configurabilit� della causa di giustificazione invocata, giungendo ad emettere un provvedimento di non convalida di arresto del tutto assente di motivazione sul punto�.

Motovedetta della finanza � nave da guerra

I giudici nel ricorso in Cassazione, come ricorda AdnKronos, tornano su un altro punto della vicenda: la motovedetta della Guardia di finanza con cui c'� stato un contatto sulla banchina che, secondo il gip non � da considerare "nave da guerra". Di tutt'altro avviso Procura di Agrigento: �Nel caso di specie la motovedetta V808 della Gdf � scrivono i giudici - � iscritta nel naviglio militare dello Stato, reca le insegne militari e del Corpo di appartenenza, il comandante � un maresciallo ordinario della Gdf e riveste lo status militare al pari di tutti gli appartenenti al corpo, � armata con dispositivi di armamenti individuali e di reparto di tipo militare�. A tutti gli effetti quindi, in modo diverso da quanto scritto dal gip �la motovedetta sia da qualificare come nave da guerra�.


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