Data: 26/07/2019 11:30:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – Circa il 2 per cento delle emissioni di CO2 è connessa al traffico aereo, perché allora non proporre una tassa green che possa disincentivare il traffico aereo, in linea con l'obiettivo prioritario per l'Europa di diventare nel prossimo futuro il primo continente a impatto climatico zero?

Aviation tax: Germania, Francia e Paesi Bassi

Vi avevamo raccontato un curioso precedente: il bonus ecologico, ossia tre giorni di ferie per chi non va in vacanza in aereo. Lo ha stabilito un'impresa di Berlino che regala ai dipendenti ore di riposo aggiuntivo, a patto che per un anno non prenotino voli (vedi anche Bonus ecologico: 3 giorni di ferie per chi non va in aereo).

Nei Paesi Bassi, a maggio, il Governo ha presentato un disegno di legge al Parlamento per l'introduzione dell'aviation tax ossia una tassa di 7 euro a carico dei passeggeri di voli aerei in partenza dai Paesi Bassi e una flight tax per i voli cargo che varia da 1,925 a 3,85 euro per tonnellata trasportata a seconda della rumorosità del velivolo. Se approvata, la norma sarà legge entro il 2021, sempre che non venga adottato un analogo sistema di tassazione a livello europeo.

Anche la Francia ha annunciato l'introduzione, a partire dal 2020, di un'ecotassa che si applicherà a tutte le compagnie aeree. Chi partirà in aereo dalla Francia dovrà pagare 1,50 euro in più per i voli domestici e all'interno dell'Europa in classe economica, 9 euro per gli stessi voli in business, 3 euro per le tratte extra-europee in economica e 18 in business. Ma anche la Germania sta lavorando a questo tema introducendo una nuova imposta sui voli commerciali per ridurre le emissioni del CO2. Ma per il settore aeronautico tedesco si tratta di una proposta poco equa. La soluzione fiscale prevede un'imposta da addebitare a ogni biglietto aereo in base alle emissioni e alla lunghezza del volo, sul modello francese.

Una tassa green europea sui biglietti aerei

Come chiarisce FiscoOggi, l'Europa pensa ad una aviation tax europea, ovvero una forma di tassazione che vada a rendere più costosa l'opzione di un biglietto aereo nelle scelte di mobilità da parte dei cittadini europei e che reinvesta il gettito ottenuto nello sviluppo delle forme di mobilità più ecologiche. L'ipotesi è stata portata nel dibattito europeo dai Paesi Bassi già nella seduta dell'Ecofin del 12 febbraio scorso, ma sono notizie di queste settimane le proposte a livello nazionale di nuove discipline impositive che, analogamente a quanto sta accadendo per la web tax, sostengano e rilancino la discussione nelle sedi legislative dell'Unione europea. E proprio i Paeesi Bassi continuano la pressione per ampliare la discussione a livello europeo. Durante la Conference on carbon pricing and aviation taxes, a cui hanno preso parte rappresentanti di 29 Stati membri, è stata illustrata la proposte che prevede diverse formule da portare al tavolo europeo, dallo stabilire una forma unica per tutta l'Ue di tassazione sui biglietti aerei per voli passeggeri all'ipotesi di estensione e armonizzazione dell'Iva sui servizi di trasporto aereo per tratte nazionali e internazionali e, infine, l'applicazione di accise specifiche sul carburante per la mobilità aerea.


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