Data: 14/08/2019 11:00:00 - Autore: Redazione

di Redazione – Un anno esatto dal crollo del ponte Morandi di Genova. Il 14 agosto 2018 il crollo parziale della struttura ha provocato 43 morti e 566 sfollati. Ad oggi cosa è cambiato? La demolizione dell'ultima pila è stata ultimata il 12 agosto e mentre sulla ricostruzione ancora rimangono molte incognite, qual è la situazione dei cittadini che a seguito della tragedia si sono ritrovati senza casa? A fare un'analisi ci hanno pensato Mutui.it e Facile.it (in collaborazione con Franco Canevesio) che hanno fatto il punto sui provvedimenti emanati e sui risarcimenti riconosciuti a un anno dal drammatico giorno, ammontanti a circa 2mila euro a un metro quadro.

Decreto rimborso comune 6 agosto

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In base al decreto del ministero dell'interno, ultimo in ordine di tempo, pubblicato in GU il 6 agosto scorso, si è disciplinato il rimborso al Comune di Genova del minor gettito dell'Imu e della Tasi, riferito alle annualità 2019 e 2020. Il provvedimento si è reso necessario per l'esenzione applicata ai fabbricati "oggetto di ordinanze sindacali di sgombero adottate a seguito dell'evento del crollo di un tratto del viadotto Polcevera dell'autostrada A10". Al Comune è stato assegnato, in sostanza, un contributo di 210 mila euro per ciascuna annualità 2019 e 2020.

Indennizzo agli aventi diritto

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"Entro febbraio 2019 sono stati indennizzati tutti gli aventi diritto; ossia gli abitanti di via Porro dal numero 5 al 16 e di via del Campasso 39 e 41", spiega Franco Ravera, presidente del comitato 'Quelli del ponte Morandi' ad Adnkronos.

Il decreto Genova ha previsto gli indennizzi allargando agli sfollati del ponte Morandi il Pris, Programma regionale di intervento strategico, inizialmente previsto per gli espropriati dalla gronda.

Ogni proprietario ha ricevuto 2.025,50 euro di indennizzo per ogni metro quadro a titolo di risarcimento del valore venale dell'immobile e delle spese di riacquisto arredi e spese accessorie. A tali importi, per ogni unità abitativa, è stato aggiunto un indennizzo forfettario di importo pari a 45.000 euro secondo quanto previsto dalla legge della Regione Liguria 3 dicembre 2007 n. 39, che disciplina i Programmi regionali di intervento strategico (Pris) e un ulteriore risarcimento, di 36.000 euro, per l'improvviso sgombero. Ad essere indennizzate sono state 260 famiglie; 200 proprietarie residenti e 60 in affitto (con i relativi 60 proprietari non residenti).

Mutui sospesi

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Per quanto riguarda i mutui che gravavano sulle case ubicate nella zona del crollo - evidenzia l'analisi - a detta dei diretti interessati, le banche hanno risposto bene all'appello degli sfollati con ben 12 istituti che hanno firmato l'accordo quadro tra Abi Liguria e associazioni dei Consumatori. Questo prevede la sospensione delle rate dei mutui e di eventuali prestiti personali non solo ai danneggiati residenti o lavoratori nella cosiddetta 'zona rossa' o aree limitrofe, ma anche tutti coloro che a causa del crollo hanno perso il posto di lavoro o lo hanno dovuto sospendere per almeno 30 giorni. A firmare sono stati: Carige; Banca di Caraglio, del Cuneese e della Riviera dei Fiori; Banca di credito cooperativo di Cherasco; Banca Passadore; Popolare Sondrio; Banco di Desio e della Brianza; Banco di Sardegna; la sede italiana della Barclays Bank; Intesa Sanpaolo; Ubi Banca; Unicredit e Unipol Banca.

Polizze assicurative

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Notizie positive anche sul fronte assicurativo nel quale Ania, osserva l'analisi, ha tenuto fede a quanto garantito firmando, a febbraio 2019, un protocollo con le associazioni dei consumatori. Tra i benefici: la proroga dei termini per il pagamento dei premi o delle rate di premio di tutte le polizze in essere se l'assicurato coincide con chi ha subito il danno. L'intesa garantisce inoltre, in caso di sospensione del pagamento delle rate del mutuo, l'estensione gratuita dell'abbinata polizza assicurativa sulla vita fino alla nuova scadenza del finanziamento e la restituzione della quota di premio versata e non goduta in caso di mutui estinti.

La situazione del mercato immobiliare a Genova

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L'indagine si concentra poi sulla situazione immobiliare del comune di Genova attraverso la richiesta di mutui per l'acquisto della casa presentati alle banche.

"Nel primo semestre del 2018, quando il ponte era ancora in piedi, secondo i dati del nostro portale, a Genova - afferma Ivano Cresto, responsabile Bu mutui di Facile.it - faceva capo l'1,37% delle domande di finanziamento presentate in Italia".

"Un anno dopo, nel primo semestre del 2019, il valore rilevato tramite il nostro osservatorio è sceso allo 0,98% e non si può escludere che un calo di questo tipo possa anche essere stato generato dall'incertezza che il crollo del ponte ha diffuso in merito all'opportunità di un investimento nella città della Lanterna; nell'ultimo periodo, però – conclude - stiamo assistendo a una leggera inversione di tendenza e questo fa ben sperare".


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