Data: 26/08/2019 14:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

di Annamaria Villafrate - Dopo il caso Gautier si torna a parlare dell'112, il numero di soccorso europeo. Questo il principale interrogativo: se fosse stato attivo l'112 in grado di geolocalizzare lo smartphone del povero Simon, il turista francese 27enne morto durante un'escursione sui monti del Cilento, sarebbe stato possibile salvarlo?

Critiche a pioggia sulla non operatività del 112, che in Italia in effetti è molto in ritardo rispetto ad altri paesi europei. Dal sito del Ministero della Difesa risulta però che molto è stato fatto, anche se a dire il vero, c'è ancora molto da fare. Insomma ad oggi qual è lo stato dell'arte dell'112 in Italia?

Lo stato dell'arte dell'112

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Prima di vedere a che punto è l'attuazione del 112 in Italia, ricordiamo che il 112 è un numero di emergenza europeo, per cui la richiesta di soccorso è valida in qualunque paese compreso all'interno dell'UE. Grazie al servizio multilingue inoltre, che effettua la traduzione simultanea della chiamata con il supporto di un interprete, anche chi si trova fuori dal suo paese di origine, può beneficiare del soccorso fornito dal 112.

A oggi, il servizio di soccorso dedicato "112", con chiamata gratuita da fisso, cellulare e app in Italia è attivo nelle seguenti regioni:

  • Valle d'Aosta
  • Province Autonome di Trento e Bolzano
  • Piemonte
  • Lombardia
  • Friuli Venezia Giulia
  • Liguria
  • Lazio (prefisso 06)
  • Sicilia Orientale

In attesa che le CUR, ovvero le centrali uniche di risposta dedicate al 112, vengano istituite su tutto il territorio nazionale, al servizio provvedono le centrali operative dell'Arma dei Carabinieri.

L'11 febbraio di quest'anno è stato creato inoltre il primo sito dedicato al 112 (https://112.gov.it/), che contiene tutte le informazioni relative a questo numero: normativa di riferimento, descrizione del servizio e del suo funzionamento, individuazione delle CUR (centrali uniche di risposta) e infine report sulle chiamate e ricevute, inoltrate e filtrate.

Come funziona il servizio 112

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Il 112, come risulta chiaramente dal sito dedicato, funziona così:

  • chi si trova in una situazione di emergenza e compone l'112 (uno-uno-due) attiva una chiamata;
  • la telefonata arriva a una centrale di risposta, dove viene visualizzato il numero di chi ha chiamato e individuato sulla mappa geografica il luogo da cui è partita la richiesta di soccorso (per il fisso il punto in cui si trova il telefono);
  • a questo punto la chiamata viene inoltrata alla Centrale operativa competente in base al tipo di emergenza.

L'app 112 consente invece d'inviare automaticamente all'operatore CUR i dati relativi alla localizzazione della chiamata grazie al GPS del telefono. Se chi chiede soccorso si dovesse trovare in una zona priva di copertura di rete dati, la localizzazione verrà trasmessa all'operatore con un SMS.

Nascita ed evoluzione dell'112

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Il 112 nasce grazie alla Decisione del Consiglio Europeo del 29 luglio 1991. Come recita l'art 4 di tale decisione "Gli Stati membri adottano le misure necessarie per assicurare che le chiamate al numero unico europeo per chiamate di emergenza siano gestite appropriatamente e nella maniera meglio rispondente all'organizzazione nazionale dei sistemi di emergenza, nell'ambito delle possibilità tecnologiche delle reti."

Il servizio però viene introdotto effettivamente con la Direttiva 2002/22/CE del Parlamento e del Consiglio Europeo del 7 marzo 2002, che prevede tra l'altro l'obbligo, per le imprese esercenti le reti telefoniche pubbliche, di mettere a disposizione "delle autorità incaricate dei servizi di soccorso, nella misura in cui sia tecnicamente fattibile, le informazioni relative all'ubicazione del chiamante". Obbligo a cui l'Italia è venuta meno, tanto che nel 2009 è stata sottoposta a una procedura d'infrazione.

La Legge delega 7 agosto 2015 n. 124 meglio nota come "Legge Madia" ha previsto l'istituzione del NUE 112 (uno-uno-due) su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale. L'attuazione però è rimessa ai protocolli d'Intesa tra Ministero dell'interno e Regioni. Da qui il ritardo dell'adeguamento.

Non resta pertanto che attendere una soluzione rapida e univoca da mettere in campo per velocizzare e rendere disponibile il 112 in tutta Italia, nella speranza che non si verifichino nel frattempo altri casi Gautier.

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