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Data: 22/09/2019 12:00:00 - Autore: Redazione di Redazione – una sorta di ricetta per rilanciare la crescita del nostro paese che è virtualmente a zero (+0,2%) da almeno vent'anni. La Cgia di Mestre propone al nuovo governo cinque interventi mirati in particolar modo sulle esigenze delle Pmi che costituiscono il tessuto connettivo del Paese.
Riduzione tasse e semplificazione sistema[Torna su]
Il primo intervento consiste nella forte riduzione delle tasse e nella semplificazione del sistema tributario, con uno choc fiscale che riduca, in 3 anni, la pressione fiscale di almeno 5 punti percentuali. Fra le misure possibili, spiegano gli artigiani, il taglio del cuneo fiscale, l'eliminazione dell'Irap per le micro e piccole imprese e dello split payment, il reverse charge nell'edilizia e la riduzione progressiva degli acconti Irpef, Ires, Irap e Inps. Accesso al credito[Torna su]
Il secondo intervento dovrebbe favorire l'accesso al credito, tramite uno speciale finanziamento della Bce alle banche con vincoli di destinazione a favore delle piccole e micro imprese. Investimenti[Torna su]
Altro intervento riguarda il "tornare ad investire", visto il crollo di quasi 20 punti percentuali rispetto all'anno pre-crisi (2007). Lavoro e formazione[Torna su]
Il quarto intervento riguarda l'incentivazione degli interventi per il lavoro e la formazione, soprattutto quella "professionalizzante in un'ottica di filiera che metta a regime il sistema duale (alternanza scuola/lavoro e apprendistato), aiutando economicamente gli istituti tecnici e professionali di 'frontiera'". Impresa 4.0[Torna su]
Ultimo punto, sostegno all'impresa 4.0 e uso del digitale, offrendo "le stesse corsie preferenziali burocratiche e le medesime risorse speciali attribuite alle start-up e Pmi tecnologiche".
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