Data: 10/10/2019 19:00:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – I tentativi di influenzare i processi decisionali negli Stati membri, con fake news e attacchi hacker mettono a rischio le società democratiche europee. A sottolinearlo una risoluzione non legislativa adottata oggi dal Parlamento europeo, con 469 voti favorevoli, 143 contrari e 47 astensioni.

PE sul pericolo rappresentato dalle fake news

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Entro il 2020, saranno più di 50 le elezioni che si svolgeranno negli Stati membri, tra elezioni presidenziali, nazionali, locali o regionali. In un simile contesto ben si comprende come le ingerenze elettorali straniere rappresentino una minaccia per le democrazie europee e gli unici a beneficiarne sono i movimenti anti-UE e le forze estremiste e populiste.

Parlamento europeo contro finanziamenti illeciti

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Quindi da un lato ci sono campagne di disinformazione sui social, attacchi hacker contro infrastrutture elettorali critiche o sostegno finanziario diretto e indiretto ad attori politici. Dall'altro, nonostante il divieto in auge in quasi tutti i Paesi dell'Ue di accettare donazioni estere indirizzate ai partiti politici e ai candidati, alcuni attori stranieri riescono a eludere le leggi e a offrire sostegno ai propri alleati. Casi emblematici, presi ad esempio, quelli denunciati da Der Spiegel e Süddeutsche Zeitung nei confronti del Partito della libertà austriaco, da Buzzfeed e L'Espresso (il 10 luglio 2019) nei confronti della Lega per Salvini Premier e alle denunce della stampa britannica a proposito della campagna Leave.EU.

«Serve potenziare la task force East StratCom»

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La risoluzione sottolinea la necessità di aumentare il potere della Task Force East StratCom istituita nel 2015, nell'ambito del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), con l'obiettivo di comunicare correttamente le politiche e le decisioni dell'UE ai vicini Paesi orientali. L'organismo dovrà essere potenziato e divenire – si legge in una nota - una struttura permanente e riceva una maggiore dotazione finanziaria. Si invitano inoltre i social media a cooperare nella lotta contro disinformazione, senza compromettere la libertà di espressione, mentre l'UE dovrebbe elaborare un quadro giuridico che possa far fronte alle minacce ibride (attacchi informatici e disinformazione).


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