Data: 19/10/2019 16:00:00 - Autore: Annamaria Villafrate

di Annamaria Villafrate - Dalla notte del 18 ottobre 2019 sono in vigore i maxi dazi Usa su tantissimi prodotti UE, appartenenti soprattutto al settore agroalimentare europeo, in risposta ai sussidi dell'UE ad Airbus.

Approfittiamo di questa recentissima novità, per vedere che cosa sono i dazi, quando e perché vengono applicati e quando si realizza il momento impositivo, con un cenno anche ai metodi di calcolo e ai cambiamenti intervenuti in materia dopo l'Unione Europea, promotrice della libera circolazione delle merci e delle persone:

Cosa sono i dazi

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I dazi sono imposte indirette che gravano sui consumi, poiché colpiscono la circolazione di prodotti e merci in entrata o in uscita, da uno stato all'altro o da un gruppo di Stati a un altro. Una volta imposto il dazio esso viene in genere riscosso alla dogana, che è proprio l'organismo pubblico incaricato di esercitare il controllo sulle merci.

Origine storica

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I dazi hanno origini molto antiche. Durante il medioevo i dazi costituivano una delle entrate fiscali più importanti, che venivano applicati nel momento in cui le merci transitavano dal confine di un Comune all'altro. Con il passare del tempo, la diversa organizzazione amministrativa del territorio e l'incremento dei rapporti commerciali i dazi, per non incidere in modo eccessivo sul transito interno delle merci, in alcuni periodo dell'anno vengono sospesi. Dal 1600 in poi le dottrine economiche liberiste, per garantire una maggiore libertà di circolazione, iniziano a ridurre fortemente i dazi interni, spostandone l'applicazione solo al passaggio delle merci dalle dogane poste sui confini dei vari Stati.

A cosa servono

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Le ragioni che inducono uno o più Stati Stato a introdurre i dazi doganali sono molteplici. Il dazio infatti, attraverso l'imposizione fiscale sui prodotti importati, può essere previsto per protegge il consumatore, visto che alla dogana viene eseguito un controllo attento sull'origine del prodotto, sulle regole che ne disciplinano la circolazione e sulla presenza di eventuali autorizzazioni o divieti all'importazione, come accade per armi, sostanze stupefacenti, specie particolari di animali o piante.

I dazi però, il più delle colte, vengono introdotti soprattutto per ragioni politiche, per proteggere quei settori produttivi interni che non sono in grado di concorrere con quelli stranieri. Nel momento in cui, per tutelare la produzione interna, si applicano sistematicamente dazi all'importazione, si parla di protezionismo. I dazi però possono essere applicati anche alle esportazioni, soprattutto quando un paese è ricco di materie prime e ha bisogno d'incrementare le proprie entrate fiscali.

Come si calcolano

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I dazi possono essere calcolati principalmente in tre modi. Il primo sul valore della merce risultante dalla fattura, al netto o al lordo delle spese di trasporto. Il secondo invece prevede che il dazio venga calcolato sulla quantità espressa in una determinata unità di misura. Il terzo prevede l'unione dei primi due metodi di calcolo.

I dazi dopo l'Unione Europea

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Dalla nascita del Mercato unico Europeo, di cui è membro anche l'Italia, quando si parla di dazi sulle importazioni si fa riferimento solo alle merci che provengono dai paesi che non fanno parte dell'Unione Europea. Sul bene proveniente da un paese extra UE infatti, l'imposta sulle importazioni viene riscossa sotto forma di dazio, nel momento in cui il prodotto arriva alla dogana. Il dazio doganale, infatti, come anticipato, è un'imposta di consumo che grava sui prodotti che vengono importati da paesi terzi.

Definizione e presupposti

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Il dazio, come dispone l'art 34 del DPR n. 43/1973 del Testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale, è un diritto doganale, ossia un diritto di confine che include i dazi di esportazione e di importazione previsti dai regolamenti europei e dalle relative norme di applicazione.

Presupposto dell'obbligazione doganale come prevede il successivo art. 36 del TU è la destinazione delle merci estere "al consumo entro il territorio doganale e, relativamente alle merci nazionali e nazionalizzate, dalla loro destinazione al consumo fuori del territorio stesso."

Dazi USA: un attacco al Made in Italy

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Anche i prodotti made in Italy nel mirino di Donald Trumph dal 18 ottobre 2019, in risposta ai sussidi elargiti ad Airbus, a tutto danno dell'industria aerospaziale degli Stati Uniti e dei suoi lavoratori. I dazi colpiranno prodotti di eccellenza dell'agroalimentare italiano, come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano e il Pecorino, così come vino, amari e liquori vari. In totale sono 7,5 i miliardi in diritti doganali sui prodotti UE destinati alle casse USA, autorizzati dalla WTO. Una politica che provocherà un preoccupante rincaro dei prezzi, con conseguente diminuzione dei prodotti che verranno acquistati da ristoranti e cittadini statunitensi, amanti della qualità. Tutto a vantaggio dell'industria alimentare statunitense, che spera in questo modo di poter vendere i "Made in Italy" farlocchi Usa. Un attacco alla qualità e alle tradizioni alimentari del bel paese.

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