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Data: 27/10/2019 15:30:00 - Autore: Adriana Scamarcio![]() In base a questo presupposto si possono applicare tutte le norme relative alla tutela del lavoratore in nero il quale gode degli stessi diritti e delle stesse garanzie del lavoratore assunto regolarmente. Solitamente si ricorre a far causa per lavoro in nero per varie motivazioni, la prima in assoluto � quella relativa alla mancata corresponsione della retribuzione.
Lavoro in nero e azione contro il datore di lavoro[Torna su] La prima cosa da sapere, nel caso in cui si voglia agire contro il proprio datore di lavoro per fare una causa per lavoro in nero � il termine di prescrizione, ovvero si pu� agire entro i cinque anni dalle dimissioni o licenziamento da parte dell'azienda, in secondo luogo occorre munirsi della prova dell'effettivo svolgimento dell'attivit� lavorativa, chi agisce, infatti, deve dimostrare i fatti posti a fondamento del proprio diritto. In realt�, non � difficile da mostrare un lavoro in nero quando si � prestato il servizio per molti anni, potranno essere chiamati a testimoniare anche gli stessi clienti dell'azienda, i colleghi o i fornitori� � necessario, inoltre, dimostrare l'orario lavorativo osservato. Sotto questo aspetto � possibile ricorrere alle dichiarazione di un familiare o addirittura, per chi ha lavorato a turni, potrebbe esibire i prospetti con i relativi turni di lavoro effettivamente svolti. C'� un aspetto molto importante da non sottovalutare!!! Anche se il Job Act ha inasprito le sanzioni contro il lavoro nero, � obbligo anche per i prestatori d'opera rispettare quanto comunicato agli organi di competenza. Sanzioni per il lavoro nero[Torna su] Di norma, colui che viene impiegato in nero � considerato la parte debole del rapporto e non rischia alcuna sanzione per il solo fatto di essere scoperto, anzi ottiene il vantaggio di poter vedere regolarizzata la sua posizione lavorativa pregressa. A seguito della riforma dell'impianto sanzionatorio, introdotta dal d. lgs. n. 151/2015, il datore di lavoro, infatti, rischia una maxi sanzione pecuniaria che pu� raggiungere anche i 36mila euro per ogni lavoratore occupato, l'importo viene calcolato in base ai giorni effettivi di lavoro per ciascun lavoratore irregolare e con un aumento del 20% in caso di impiego di lavoratori stranieri sprovvisti di regolare permesso di soggiorno o minori in et� non lavorativa. Per il dipendente impiegato in nero, per�, tutto cambia nel momento in cui questi abbia dichiarato alle autorit� competenti il proprio stato di disoccupazione o, addirittura, percepisca una apposita indennit�. Le sanzioni penali[Torna su] Nel primo caso, il lavoratore occupato in nero che abbia reso all'Inps o al centro per l'Impiego la dichiarazione circa il proprio status di disoccupato, rischia una condanna per il reato di "Falsit� ideologica commessa dal privato in atto pubblico", ex art. 483 c.p. La norma punisce con la reclusione fino a due anni chiunque attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, fatti dei quali l'atto � destinato a provare la verit�. Se, oltre, ad aver dichiarato il proprio stato di disoccupazione, il lavoratore in nero abbia percepito l'indennit� di disoccupazione o abbia approfittato di determinati ammortizzatori sociali erogati dallo Stato o da altri Eni pubblici, questi rischia di vedersi contestata l'indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato prevista dall'art. 316 ter c.p. Le sanzioni amministrative[Torna su] Quando la somma indebitamente percepita � pari o inferiore ad euro 3.999, 96 si applica solo la sanzione amministrativa o il pagamento di una somma di denaro da euro 5.164 a euro 22.822, tale sanzione non pu� comunque superare il triplo del beneficio conseguito. In aggiunta, il lavoratore a nero vedr� decaduti i propri benefici e resta salvo il diritto per l'Inps o per l'Ente erogatore di richiedere la restituzione degli indebiti e il risarcimento del danno. Leggi anche:
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