Data: 22/10/2019 08:30:00 - Autore: Gabriella Lax

di Gabriella Lax – Sono più di 1,2 milioni di minori in povertà assoluta nel nostro Paese. A riferirlo "L'Atlante dell'Infanzia a rischio" di Save the Children: negli ultimi dieci anni sono triplicati. I dati sono contenuti nella pubblicazione curata da Giulio Cederna e dal titolo 'Il tempo dei bambini', presentata a Roma e, in contemporanea, a Milano, Torino, Udine, Ancona, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Catania e Sassari.

Oltre 1,2 milioni di minori in povertà assoluta

[Torna su]

In Italia sono oltre un milione e 260 mila i bambini che vivono in condizioni di povertà assoluta; negli ultimi dieci anni sono triplicati: dal 3,7% del 2008, pari a 375 mila, hanno raggiunto il 12,5% nel 2018. Le cifre riguardano 563 mila minori al Sud, 508 mila al Nord e 192 mila al Centro. Triste primato per l'Italia che aveva registrato un peggioramento negli anni più duri della crisi economica, tra il 2011 e il 2014, quando il tasso dei bambini in povertà assoluta passò dal 5% al 10%. Nello stesso Paese però ci sono grandi divergenze: in Emilia Romagna e Liguria poco più di un bambino su 10 vive in famiglie con un livello di spesa molto inferiore rispetto alla media nazionale, peggio in regioni del Mezzogiorno con la Campania (37,5%) e la Calabria (43%).

Aumentano le diseguaglianze

[Torna su]

È stata la riduzione della spesa sociale a fare incrementare aumentare le diseguaglianze.

Secondo Save the children, l'Italia resta uno dei Paesi europei che investe meno nell'infanzia, con divari tra le diverse regioni: basti pensare che, a fronte di una spesa sociale media annua per l'area famiglia e minori di 172 euro pro capite per interventi da parte dei comuni, la Calabria si attesta sui 26 euro e l'Emilia Romagna a 316.

Circa 500.000 i bambini e ragazzi sotto i 15 anni che crescono in famiglie dove non vengono consumati pasti proteici e 280.000 sono costretti a un'alimentazione povera sia di proteine che di verdure. Nel 2018, ben 453.000 bambini di età inferiore ai 15 anni hanno beneficiato di pacchi alimentari.

Un minore su 7 lascia gli studi prima del tempo

[Torna su]

Rispetto allo scorso anno scolastico, quest'anno si sono iscritti al primo anno delle primarie 23mila bambini in meno alle secondarie si registra una flessione di altri 20mila studenti. Una delle conseguenze dirette è che un minore su 7 ha lasciato gli studi precocemente. La percentuale nel 2018 è 14,5% e per il secondo anno consecutivo fa registrare "un pericoloso trend" di ripresa della dispersione scolastica. E comunque si legge poco: quasi metà dei bambini e adolescenti non legge un libro (testi scolastici a parte). Anche in questo caso le differenze tra regione e regione sono evidenti: Campania il 64,1%, in Calabria 65,9% e Sicilia agli ultimi posti 68,7%. Le percentuali in dieci anni sono aumentate del 47,3%. Altri dati allarmanti: un minore su 5 non fa sport. Per converso cresce l'utilizzo di internet: nel 2008 il 23,5% dei minori non lo usava quotidianamente, quota che è scesa nel 2018 a solo 5,3%.


Tutte le notizie