Secondo quanto appare dagli ultimi recenti fatti di cronaca, il fenomeno assume anche nuove forme: interessa diversi ambienti sociali anche extrascolastici e sono numerosi, ormai, gli episodi dei quali rimangono vittime anche persone adulte, tra cui gli stessi docenti. Un'altra realt� preoccupante � rappresentata dalla diffusione di comunit� virtuali create tra genitori, spesso con lo scopo di scaricare sulla scuola la responsabilit� degli esiti negativi dei comportamenti dei propri figli.

Si auspica che la proposta di legge possa essere d'impulso all'avvio di un percorso fattivo di crescita e di cambiamento culturale che riporti al centro il rispetto per la persona e il disprezzo per ogni forma di violenza.

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In primis, la proposta andrebbe a modificare l'art. 612-bis del codice penale, relativo al delitto di atti persecutori (la norma che consente di punire lo "stalking"): il ritocco inciderebbe sull'elemento oggettivo del fatto di reato estendendo l'area della punibilit� anche alle condotte di aggressione attuate mediante percosse, ingiuria, diffamazione, umiliazione ed emarginazione.

Tramite la nuova formulazione della norma si andrebbero a perseguire le specifiche condotte vessatorie di bullismo per la tutela dei beni giuridici dell'incolumit� fisica, psichica, dell'onore e della reputazione della vittima, oltre che della sua libert� morale.

Cos� facendo si fornirebbe copertura penalistica anche alle condotte riconducibili al cyberbullismo alla luce dell'aggravante prevista nel secondo comma del medesimo articolo che scatta qualora il fatto sia commesso attraverso strumenti informatici o telematici.

Modificate anche le circostanze con l'introduzione di due nuove aggravanti (quando i fatti sono commessi da tre o pi� persone e/o con finalit� discriminatorie) e di un'attenuante per i minorenni che si siano adoperati spontaneamente ed efficacemente per elidere o attenuare le conseguenze della propria condotta illecita attraverso un fattivo impegno volto, ad esempio, a far emergere l'illecito all'interno del proprio contesto di riferimento quale la scuola, l'oratorio, la palestra o altri luoghi.

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La proposta, ritenendo che il contrasto alla dispersione scolastica consentirebbe di intercettare anche mediante la scuola il disagio giovanile che successivamente rischia di sfociare in atteggiamenti antisociali, prevede di modificare l'art. 731 c.p., norma che attualmente punisce l'inosservanza dell'obbligo di istruzione elementare per i minori.

Nella nuova formulazione, invece, si prevede l'obbligo dei genitori o degli esercenti la responsabilit� genitoriale di impartire o far impartire ai figli l'istruzione obbligatoria. In tal modo, si estenderebbe l'ambito di applicabilit� della fattispecie contravvenzionale comprendendo l'intero periodo di istruzione obbligatoria, aumentando anche la pena.

Innovando in diversi punti la legge sul cyberbullismo (n. 71/2017), si prevede che il dirigente scolastico, venuto a conoscenza in qualsiasi modo di atti di bullismo e di cyberbullismo commessi da studenti iscritti al proprio istituto scolastico, debba informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti o i soggetti esercenti la responsabilit� genitoriale e attivare adeguate azioni di carattere educativo.

Lo stesso dirigente scolastico sarebbe altres� obbligato a trasmettere tempestivamente una segnalazione alla procura della Repubblica presso il tribunale per i minorenni. Invece, visto lo scarso utilizzo, si punta ad abrogare la norma che prevede l'ammonimento del questore.

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Modificando il R.D. n. 1404/1934, recante disposizioni sull'istituzione e sul funzionamento del tribunale per i minorenni, si vuole completamente riformulare l'articolo 25 (Misure rieducative), che attiene alle competenze amministrative del tribunale per i minorenni.

Considerato il costante abbassamento dell'et� alla quale si manifestano atteggiamenti potenzialmente pericolosi per s� e per gli altri, si ritiene che la suddetta norma (applicabile anche ai minori di quattordici anni, soggetti quindi non imputabili) possa diventare uno strumento efficace per far emergere, ai primi sintomi, un disagio personale che necessita di un supporto educativo.

Il tribunale per i minorenni appare l'organo ideale per valutare queste situazioni, considerata la presenza di specialisti con competenze anche nell'ambito socio-educativo. Pertanto, in caso di segnalazione di condotte aggressive tenute da minorenni verso persone, animali o cose o lesive della dignit� altrui, il Procuratore della Repubblica potr� riferire i fatti al Tribunale per i minorenni

Quest'ultimo potr� disporre, con decreto motivato, lo svolgimento di un progetto di intervento educativo con finalit� rieducativa e riparativa, che favorisca percorsi di mediazione, sotto la direzione e il controllo dei servizi sociali minorili.

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La proposta prevede modificazioni al d.P.R. n. 249/1998 recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, al fine di introdurre espliciti riferimenti al fenomeno del bullismo nell'ambito scolastico.

Si prevedono, in particolare, uno specifico impegno della scuola per far emergere gli episodi di bullismo e cyberbullismo e strumenti per sollecitare il coinvolgimento delle famiglie in attivit� di formazione organizzate dagli istituti scolastici. A tale fine si punta a potenziare e valorizzare il Patto educativo di corresponsabilit�, spesso percepito dalle famiglie come mero atto formale e burocratico.

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Infine la proposta di legge mira a introdurre un numero telefonico gratuito (numero verde) attivo nell'intero arco delle ventiquattr'ore, per fornire un servizio di prima assistenza psicologica e giuridica alle vittime di bullismo e cyberbullismo.

L'assistenza dovr� essere fornita da personale appositamente formato. Inoltre, affinch� il servizio sia pienamente accessibile in ogni circostanza, si previsto di sviluppare un'applicazione informatica, installabile gratuitamente nei dispositivi mobili (come smartphone e tablet), anche con possibilit� di geolocalizzazione.